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Land – 2 Pigeons

2pigeons_09L’anno scorso era uscito il primo disco dei 2 Pigeons, un ep dal titolo omonimo che aveva scosso l’usuale ascoltare, il solito suonare, il trito e ritrito (e spesso maltrattato e violentato) rock. Con Land, il primo Lp della band, la trama si infittisce ed allo stesso tempo si definisce. Questo è un album decisamente audace, che prosegue il percorso tracciato con il precedente EP, sottolineando ulteriormente l’unicità dei 2 Pigeons. Per chi non lo sapesse, è bene però svelare immediatamente un importante dettaglio: siamo alle prese con un duo che gioca a fare la band. Elettronica, tastiere, voce e percussioni varie: difficile immaginare che musica suonino senza ascoltarla, difficilissimo descriverla con le parole.
L’album si apre con Biko, perfetto biglietto da visita che permette di inquadrare un poco il genere del tutto personale della band. La voce distorta di Chiara Castello si staglia eterea accompagnata da suoni sintetici e metallici, la tastiera di Kole Laca irrompe nel ritornello con un fare quasi giocoso. A caratterizzare ulteriormente l’imprevedibilità del brano, il sax di Michele Sambin giunge con quel fare stordito e potente che ricorda gli Zu. Boing 737 stupisce per il suo ritmo saltellante e per tutto il fragore riversato nel ritornello; Broken Umbrella piega la voce alla volontà sperimentale di ricerca sonora mentre Circus Lady, come anticipa il titolo, si dispiega su sonorità dal richiamo circense. I 2 Pigeons riescono a domare le note più feroci a suon di ritmi imprevedibili e le parole sono tenute in perfetto equilibrio tra significato e gioco sonoro. I-Land riprende quella nera teatralità già sperimentata in Spiky (dal precedente ep) che riporta alla mente i Dresden Dolls; in Open Doors l’anomalo duo si cimenta in un altrettanto anomalo brano, dal ritmo e dal canto ossessivo simile ad un ipnotico scioglilingua. La successiva The River e la conclusiva You Don’t sono forse i brani più diretti: un canto dolce ed una melodia immediata si scontrano con l’importante fondo elettronico; se si vuole trovare un accostamento si può pensare a Bjork e Bat for Lashes.
Land è sicuramente un album interessante che, nonostante gli sforzi di Chiara Castello e Kole Laca, non riesce ad essere di facile ascolto. C’è da dire che non per forza un grande disco è quello che appena concluso lascia con la voglia di pigiare ancora il tasto Play: al termine dell’ascolto di Land urge la necessità di riposo per mente e timpani, entrambi vengono sollecitati tantissimo. Davvero pochi dischi italiani riescono a stupire così tanto… e pensare che è dal vivo che i 2 Pigeons tirano fuori il meglio.

Credits

Label: La Fabbrica – 2010

Line-up: Kole Laca (tastiere, synth, effetti, seconde voci) – Chiara “Oakland” Castello (voce); hanno partecipato: Michele Sambin (sax) – Claudia Fabris, Raffaella Rivi, Sara Sambin (coro)

Tracklist:

  1. Biko
  2. Boing 737
  3. Broken Umbrella
  4. Circus Lady
  5. Fairuz
  6. I-Land
  7. Open Doors
  8. The River
  9. You Don’t

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