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Intima contaminazione rock: Bloc Party @ The rentless garage (Londra) 25/06/09

bloc_party_1Cos’è un live? Cosa deve offrire un artista in più rispetto all’esperienza dell’ascolto di un disco? Deve essere reale. Deve essere sangue impazzito. Deve essere vicino intimamente al proprio pubblico. Per raggiungere questo grado di intimità i Bloc party rinunciano per una sera ai grandi stadi, alle grandi folle oceaniche. Per una volta ritornano ad anni prima del 2005, anni durante i quali si esibivano in piccoli club di Londra inseguendo l’attenzione di manager lungimiranti. Sentirsi umani e vicini alla gente significa anche suonare una notte desiderando piccoli concerti per una giusta causa come quella di stasera, cioè per l’associazione Trekstock (Giving back to charity through the music). Siamo a nord di Londra, al club Relentless Garage dove solo 600 persone sono presenti per una performance live di riscaldamento propedeutica alla partecipazione al Glastonbury Festival.

Apre la serata il gruppo supporter dei Wet Paint che propone una miscela esplosiva di grunge e new wave, riscaldando l’ambiente a dovere con atmosfere tra Sonic Youth e Nirvana. Giunge quindi il momento adrenalinico dello show dei Bloc Party.  One Month Off (Intimacy) in versione live libera tutta l’energia accumulata della folla. Kele Okereke mostra una sorriso amichevole. Vibrando l’anima tra Hunting For WitchesPositive Tension,  e Halo ci si può rendere conto del grande magnetismo di questa band, della grande attitudine all’art-punk senza mai perdere di vista la melodia. Le potenzialità vocali di Kele sono immense,  i suoi falsetti sono danza del vento 1134zmdi disastri interiori. Quando è il momento di Signs, Mercury, Ares e Song For Clay (Disappear Here) ti accorgi che questa non è solo una semplice indie-rock band dal successo immediato e caduco, ma ha rivoluzionato il concetto di fare rock e pop. Non ha mai smesso di sperimentare con i suoni, non ha mai smesso di contaminare i generi e gli strumenti fotografando in testi la decadenza dei sentimenti della nostra società.
Lo dimostra anche il nuovo singolo (fuori da Intimacy) che presentano stasera in anteprima, One more chance che miscela il pop alla loro attitudine new wave… negli anni 80 avrebbe sbancato! Il concerto si conclude con i capisaldi: Banquet,  Two More Years,  Uniform, So Here We Are,  The Prayer e Helicopter, riproposti in maniera impeccabile.
Una band capace di rappresentare nei testi l’involuzione morale della società ed allo stesso tempo in musica l’evoluzione del rock.
Dopo lo straordinario album d’esordio Silent Alarm la critica si è divisa forse perché pochi hanno capito la libertà creativa di questo gruppo. Del resto la critica degli ultimi tempi è solo figlia di orgasmi precoci e di veloce noia poco analitica. I Bloc Party rappresentano questi anni e vederli live in un club è stato assistere a quanto di buono c’è nella musica di questi tempi.

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