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Il rock come evocazione del ricordo: intervista a Giovanni Ferrario

Chi è Giovanni Ferrario? Nel 1995 suonava nella band di Cesare Basile. Nel 1998 formava un gruppo carismatico della scena indie, i Micevice con Marta Collica e l’australiano Cat hope, e produceva Armstrong, l’ultimo disco degli Scisma. Tra il 2000 e il 2005 ha collaborato con artisti immensi come Morgan e Hugo Race. Due brani del secondo album dei Micevice sono stati inclusi nel film Caterina va in Città di Paolo Virzì. Recentemente è stato produttore di dischi dei Grimoon e Zabrisky. Nel 2008 è uscito il suo disco solista Headquarter delirium, dove sono confluite tutte le sue esperienze artistiche ed umane… una sorta di diario personale in cui ogni amicizia artistica ha lasciato il proprio contributo, da Hugo Race a Manuel Agnelli, da Enrico Gabrielli a Marco Parente. Ne è uscito fuori una colonna sonora della celebrazione evocativa dei ricordi con uno stile paragonabile a grandi come David Bowie e Lou Reed. LostHighways Incontra un Grande Artista.

Headquarter delirium ha delle atmosfere sospese e indimenticabili. Sembrano canzoni raccolte durante una vita intera e la tua chitarra con i suoi colori espleta al massimo la potenza evocatrice…
Tutto il lavoro è incentrato sulla memoria, sul ricordare e dimenticare, sul perdere e trovare, per riuscire in qualcosa di nuovo. Evocazione, ma senza nostalgia.

Come sono nati brani come Easy to forget e War’s over?
Headquarter delirium
contiene materiale scritto negli ultimi tre anni: periodo in cui sono stato molto occupato con altri progetti. Musica e parole vengono sempre di getto. Durante la realizzazione, intendo fino al missaggio e alla masterizzazione, la mia preoccupazione è quella di salvaguardare l’idea iniziale della canzone, il ‘suono’ che ho sentito nella mia testa. Sono contento che tu mi chieda di Easy to forget. L’aria di quel pezzo mi è venuta dopo una lunga nuotata. Ero con il mio amico Jean-Marc (Butty) a Catania per delle registrazioni, ed avevamo settato un piccolo studio a casa di Marta (Collica). Ero preoccupato di non dimenticare quel motivo e ricordo di aver insistito per tornare e fissarlo sul registratore. E’ stato facile appiccicare qualche parola riferita ad un episodio capitato di recente, che volevo per l’appunto dimenticare.
War’s over invece è nata in inverno. E’ il risultato di una sorta di cut-up che avevo deciso di fare utilizzando tracce di altre mie canzoni. Un’operazione che può portare fuori strada, ma che in questo caso (anche se non dovrei essere io a dirlo) sembra ben riuscita.

Liv’s tale e Headquarter delirium sono gli episodi sperimentali del disco che colpiscono per il loro inestimabile valore evocativo e potrebbero far parte senza problema di una colonna sonora di un film di Wim Wenders. Hai mai pensato di scrivere musica per film?
In passato mi è capitato di abbinare la mia musica a delle immagini e qualcuno dei miei pezzi è anche finito in un film… Si’, una delle cose che mi piacerebbe fare è proprio scrivere delle canzoni per un film.

Ti va di parlare dell’intensa Echoes never die dove c’è la voce di M. Agnelli ad impreziosire ulteriormente il brano?
L’eco (cioe’ il ricordo) di alcune esperienze non si esaurisce mai e ti aiuta ad andare avanti. “Holding cheap guitars planning not to go this far…” è un concetto che credo di poter condividere anche con Manuel, vista la lunga strada percorsa in parallelo.

Nel tuo disco ci sono tantissime collaborazioni illustri, ti va di raccontarcele? E soprattutto focalizzando l’attenzione su qualche aneddoto in fase di registrazione..
Per questo disco ho approntato uno studio a casa mia: un vecchio banco di regia, buoni microfoni, buoni compressori, un multitraccia e un piccolo computer d’appoggio. Volevo fare le cose con calma, stare con le persone che negli ultimi anni avevano lavorato con me. Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze, questa volta desideravo che le mie canzoni fossero prodotte anche da altri. I musicisti e i fonici che si sono avvicendati nello studio, nessuno escluso, hanno avuto la possibilità di deviare il corso del processo creativo delle registrazioni. Per fare un esempio, nel terzo pezzo dell’album (New car) a un certo punto entra il sax di Enrico Gabrielli. Prima di quel giorno la presenza dei fiati non era assolutamente prevista, ma se badi alla sua collocazione nel mix, ti accorgi di quanto quella parte sia importante.

A quale brano dei disco sei più legato?
Forse a War’s over per via della sua linea di basso, totalmente improvvisata al momento della registrazione.

Ho visto che hai molte date all’estero. Perché artisti del tuo spessore trovano difficoltà ad avere live in madreapatria? Forse non c’è una cultura del “gentile ascoltatore” come dice Bonfo, un amico di LostHighways?
L’ultimo concerto che ho visto è stato quello dei Portishead a Milano. Ci saranno state circa 5000 persone, metà di queste chiacchierava e rumoreggiava, tenendo ben alto il proprio cellulare per filmare l’evento, e ovviamente disturbando chi l’evento voleva viverselo. Il mio ego è abbastanza controllato da poter scegliere di non suonare sempre ed ovunque. Se qualcuno fa casino, lo spedisco dal preside!

Se ti dico tre nomi: David Bowie, Lou Reed e Nick Cave… come feeling artistico a chi ti senti più vicino?
Mi piace quasi tutto della produzione di David Bowie e compro ancora ogni suo disco. Anche Nick Cave continua ad esseremi simpatico. Di Lou Reed ascolto soltanto Coney island baby quando ho bisogno di sentirmi a casa.

Quanto ha inciso la tua attività parallela di produttore artistico nella tua musica. Ricordo che sei stato il produttore di Scisma nel passato e nel presente di gruppi come i Grimoon?
Collaborare con tantissimi musicisti, ma soprattutto incontrare molte persone, mi ha aiutato e fatto crescere come musicista e come persona. Se non altro ora ho ben presente ciò che non voglio fare e chi non vorrò mai essere.

Ci sono progetti futuri con i Micevice?
Recentemente è stato ristampato dalla My Honey il primo album dei Micevice, Experiments on the duration of love. Con Marta abbiamo fatto un paio di concerti a Berlino, città in cui lei abita, ed è stato molto divertente. Per il prossimo futuro ho altri progetti, ma forse nel 2008 faremo qualcosa, anche con Cat Hope e Hugo Race.

Quanto devi al web (es. MySpace, peer to peer, lastfm) in termini di promozione della tua musica?
Devo molto al web, ma non so esattamente quanto. Aspetto di vedere la fattura!

The story of your life – Preview

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