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Ten – Pearl Jam

All’inizio degli anni ’90 la musica rock sembrava girare totalmente attorno a Seattle e al grunge. Il grunge non era (e non è) solo una tendenza musicale, ma veniva visto come un vero e proprio stile di vita. A dar voce a questo movimento c’erano diversi gruppi: Nirvana, Alice In Chains, Soundgarden, Mudhoney, Screaming Trees… Tra questi ci sono pure i Pearl Jam. Nascono quando il chitarrista Stone Gossard e il bassista Jeff Ament, che militavano entrambi nei Green River e nei Mother Love Bone, incontrano nel ’90 Eddie Vedder, surfista californiano, che diventerà il vocalist della band. Nel frattempo si sono uniti a loro anche il chitarrista Mike McReady e il batterista Dave Krusen. Il loro disco d’esordio, Ten, ottiene un successo clamoroso: nel giro di due anni arriverà a vendere oltre dodici milioni di copie solo negli States, superando addirittura Nevermind dei Nirvana. Se i suoni dei Nirvana erano contaminati dal punk, dall’hard-rock e quelli degli Alice in Chains invece erano più legati al metal, i Pearl Jam rappresentano l’anima più pura del grunge, il rock senza contaminazioni. I Pearl Jam se ne fregano del proprio look, si interessano dei loro fan, regalano sempre show passionali ed energici, per anni combatteranno (anche se alla fine saranno sconfitti) contro la Ticketmaster per abbassare il prezzo dei biglietti per i loro concerti, non vorranno più (o quasi) rilasciare videoclip promozionali da Ten in poi.
Scopriamo cosa ci porta a considerare Ten una delle pietre miliari del rock. I admit it… what’s to say /i’ll relive it… without pain”. L’album si apre con il rock potente di Once, la confessione di un serial-killer raccontata con tutta la cattiveria possibile. Si prosegue con la trascinante Even Flow, dove Vedder si fa portavoce delle condizioni di vita di un senzatetto. Son, she said, Have I got a little story for you. / What you thought was your daddy was nothing but a… / While you were sitting home alone at age thirteen your real daddy was dying.” Alive, forse il brano più famoso dell’album, ruota attorno ad un unico giro di chitarra per poi finire in un bellissimo assolo di Mike McReady. Eddie Vedder ci racconta di quando sua madre gli ha raccontato della morte del padre naturale. Ogni brano ci racconta una storia, una storia fatta di disperazione. Eddie Vedder presta la sua voce potente al disagio di molti dei giovani che ascoltano l’album. E così Why Go ci racconta di una ragazza rinchiusa in una clinica dai genitori perché scoperta mentre fumava uno spinello (“She scratches a letter into a wall made of stone./ Maybe someday another child won’t feel as alone as she does. / It’s been two years and counting since they put her in this place. / She’s been diagnosed by some stupid fuck and mommy agrees.”), Jeremy è una ballata che ci apre il mondo di un adolescente americano che, armato di pistola, ha fatto strage dei suoi compagni di classe, per poi togliersi la vita (“Daddy didn’t give attention, oh, to the fact that mommy didn’t care. / King Jeremy the wicked, oh, ruled his world. /Jeremy spoke in class today.) e Deep invece ci parla di una ragazza che ha subito violenza sessuale. Nell’album sono presenti anche momenti più soft: la splendida ballata Black per la storia di un amore finito (“I know someday you’ll have a beautiful life, I know you’ll be a star /In somebody else’s sky, but why /Why, why can’t it be, why can’t it be mine”), con uno splendido finale pichedelico, Oceans e le sue chitarre acutiche e la splendida Release, un lento brano d’atmosfera in cui Vedder parla al padre scomparso (“Oh, dear dad, can you see me now /I am myself, like you somehow /I’ll wait up in the dark for you to speak to me /I’ll open up…Release me…”).
I Pearl Jam hanno cambiato il modo di fare rock, il modo di pensare e di vivere un certo tipo di musica. Non credo servano altri motivi per ascoltare Ten e per innamorarsene.

Credits

Label: Epic – 1992

Line-up: Eddie Vedder (voce) – Jeff Ament (basso) – Stone Gossard (chitarra) – Mike McCready (chitarra) – Dave Krusen (batteria)

Tracklist:

  1. Once
  2. Even Flow
  3. Alive
  4. Why Go
  5. Black
  6. Jeremy
  7. Oceans
  8. Porch
  9. Garden
  10. Deep
  11. Release

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Un solo commento

  1. grande katia!!!

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