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Long awaited intimation disguised into a scale opera – Single Sign On

Single Sign On. Come raggiungere un’Identificazione unica? Semplice: tuffarsi da una rupe, abbandonarsi alla gravità, penetrare l’anima del mare, affondare lentamente verso il fondo che non riusciremo a toccare, tra gorgoglii di aria ci aggrapperemo all’istinto archimedeo e risaliremo nelle rarefatte dilatazioni di Aim of your quest. Nel debut album Long awaited intimation disguised into a scale opera dei Single Sign On albergano le radici del dream-pop, quello di strutture raffinate e liriche tessute su voce femminile sospirata (Francesca Trinca) e voce maschile androgina (Pierpaolo Bottino). In the grey pattern of this land è nenia che trasuda vita che scorre al crepuscolo. Ma ci sono anche momenti più ruvidi, più shoegaze come in Down dove si vola tra Cocteau Twins e Ride. A long way home è una successione di immagini attraverso lo schermo di un’auto in movimento su strade della memoria. Emelyn story è fluire, è attaccarsi alla buccia di vita che ci resta dopo ogni giorno. Il synth ricama ambientazioni surreali con un unico fine: trascendenza rimembrativa. Questo disco poteva sicuramente uscire per la 4AD records. Il nome della band conferma il loro sound che è autentico e unico pur con riferementi ai capisaldi del genere. La produzione artistica di Marco Milanesio ha esaltato i pregi di questa interessante band torinese senza cadute manieristiche. Si consiglia a chi ama raggiungere posti dove non vi sono motorini ed auto parcheggiate, luoghi atemporali tipici nei film di Paolo Sorrentino.

Credits

Label: Autoprodotto – 2008

Line-up: Pierpaolo Bottino (vocals, guitars) – Giorgio Pilon (guitars) – Fausto Bossola (synth, drum machine) – Francesca Trinca (backvocals, lyrics).

Tracklist:

  1. Aim of your quest
  2. Frame 3.0
  3. Full of joy
  4. In the grey pattern of this land
  5. Down
  6. A long way home
  7. Emelyn Story
  8. Waiflike

Links: Sito Ufficiale, MySpace


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