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New Moon – Elliot Smith

Il coltello è affondato ed il mare in tempesta si è calmato. Jennifer, non so la mano che ha spinto la lama nel mio torace, ma non importa perchè mi ha liberato. In questi attimi, in questi ultimi brandelli di vita mi rivolgo alla New Moon. In questi ultimi anni tra il 1999 e 2003 ho scoperto che la fama, il successo fanno più male di Johnny Walker. Ed ecco che scorro indietro nel tempo, quando su quattro piste cantavo in casa per me stesso, per alleviare le mie ferite invisibili. Riflettevo sul freddo che portavo dentro e sull’impossibilità dell’amore a riscaldarlo come in Angel In the Snow, Talking to Mary. Ho sempre voluto disconnettermi da questo corpo… High Times l’alcol e la droga avevano contaminato tutto tranne l’anima dannata. La mia condizione era restare da solo, senza andare da nessuna parte… Going Nowhere. A quei tempi ero stanco del rumore che facevo da giovane. Imbracciando quella chitarra acustica mi sono sentito vivo, ho cantato la malinconia che avevo dentro per un’adolescenza sfortunata. Le medicine non prescrivibili che fanno bene all’anima hanno stonato gli spasmi del dolore interiore ed ecco che di rimbalzo sono nate Whatever, Big Decision, Either/Or, Almost Over. Il fingerpicking mi è piaciuto e mi ha fatto sentire vivo. Anche se le carte dicevano che ero sbagliato, mi aggrappavo all’idea che qualche notte sarebbe stata magica se la passavo con te… Miss Misery. Per questa canzone mi sono trovato a gareggiare per una statuetta d’oro ma è li che è iniziata la tempesta. La mia psiche non reggeva il peso dell’immagine. Io sono un semplice songwriter che sopravvive di musica… il baraccone non mi interessava…beh! Mi è piaciuto girare il mondo ma sorridere sempre… no. Oggi quella mano mi ha liberato, non importa chi sia stato, la NewMoon mi farà rinascere ogni volta che ti vorrai ricordare di quelle semplici canzoni fatte di sovraincisioni di chitarra e di nenie di dolore, e li capirai chi era Elliot Smith, un semplice cantautore senza tempo. NewMoon: quando b-sides, inediti, e riletture scarne di ballads diventano tutte insieme un capolavoro della memoria di uno degli ultimi bardi dei nostri tempi.

Credits

Label: Domino – 2007

Line-up: Elliot Smith (voice, guitars)

Tracklist:

DISC ONE

  1. Angel In The Snow
  2. Talking To Mary
  3. High Times
  4. New Monkey
  5. Looking Over My Shoulder
  6. Going Nowhere
  7. Riot Coming
  8. All Cleaned Out
  9. First Timer
  10. Go By
  11. Miss Misery (early version)
  12. Thirteen

DISC TWO

  1. Georgia, Georgia
  2. Whatever (folk song in C)
  3. Big Decision
  4. Placeholder
  5. New Disaster
  6. Seen How Things Are Hard
  7. Fear City
  8. Either/Or
  9. Pretty Mary K (other version)
  10. Almost Over
  11. See You Later
  12. Half Right

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3 commenti

  1. un autore la cui impronta sulla musica indie contemporanea aumenta ogni giorno che passa… questa raccolta di inediti e rarità non mi fa saltare di gioia, ma devo ammettere che ci sono certi brani che fanno venire la pelle d’oca… grazie Vlady;) ottima recensione.

  2. Ma io penso che invece sia tra le migliori raccolte di questo tipo perchè focalizza sulla genuinità artistica di Elliot Smith, potrebbe essere considerata il punto di partenza per iniziare a conoscerlo.

  3. QUESTO è UN DISCO CON I CONTROCAZZI…solo per intenditori e per chi ricorda!!!!!
    Grande Vlady, cacci sempre il proverbiale coniglio dal cappello!!!!!

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