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Don’t look down: Afterhours @ Club Paradiso (Amsterdam) 24/09/07

afterhours.jpgUn anno e mezzo fa l’assopito “mercato” italiano veniva sferzato da una scossa che suonava come una sfida, come un atto di coraggio e di fierezza: gli Afterhours mettevano a Ballate per piccole iene il vestito internazionale dell’inglese. Ballads for little hyenas arrivava prima in Europa, 12 gennaio 2006: Live Eurosonic (Groningen)… tanto per risvegliare i ricordi. E l’Olanda nel marzo dello stesso anno ospitava la band milanese, accogliendola nel ventre di storici locali come il Club Paradiso di Amsterdam.

Dopo polemiche, contestazioni, concerti interrotti, due tour in USA e nuove tappe in Europa… gli Afterhours tornano proprio al Club Paradiso e la performance viene seguita in diretta web su fabchannel, l’archivio è da spulciare per capire l’importanza di un simile evento. Chissà se i detrattori avranno l’umiltà di comprendere un errore. L’errore di aver, in primis, scelto di sporcare i concerti con rivoli di maleducazione, bassezze e mediocrità. A questo punto quel piccolissimo manipolo di dormienti scompare, anche da ogni valutazione a posteriori. Conta che una band indie abbia vinto una sfida lanciata alla propria carriera, ridandole nuovo colore, nuovo spessore. Gli Afterhours più che dimostrare qualcosa a qualcuno hanno “giocato” con la loro storia, riportandola quasi alle origini… quando vibra la verginità del rapporto con un pubblico che ignora la tua musica e investe la tua presenza di un’ondata di curiosità, innescando scariche di adrenalina che rispolverano la forza e il divertimento, anche.
Essere avanti vuol dire riuscire a “usare” ogni canale d’espressione con intelligenza, competenza e ironia (ne è naturale conseguenza!). Così la rete non è solo mondo di frustrazioni e fughe, può diventare strumento di divulgazione, informazione e conoscenza. Così un concerto diventa fruibile nonostante km di distanza, e lo diventa in tempo reale e in forma reiterata (grazie ad un archivio on line).
LostHighways “invita” a rovistare in un archivio virtuale e ad assaggiare la Musica che hanno resuscitato gli Afterhours in una notte d’inizio autunno.
The Ending Is The Greater e l’occhio ne vorrà ancora, l’orecchio non aspettava altro! Scivolano White Widow e The Thin White Line intervallate da una presentazione in inglese e da parole in italiano che hanno il gusto della beffa, non arrabbiata ma divertita: “Per chi non vuole sentir parlare in inglese probabilmente non c’è bisogno di dire che siamo gli Aferhours e veniamo da Milano!”. Si erge il muro sonoro di Tutto fa un po’ male e Elymania… pausa a sferrare l’attacco imminenteLasciami leccare l’adrenalina! Molti i pezzi in italiano: Rapace, Milano circonvallazione esterna, Non si esce vivi dagli anni ’80 a dimostrare che gli Afterhours usano l’inglese ma mettono sul tavolo da gioco il loro passato in italiano per proporsi all’estero in tutte le sfumature della loro musica. Italiano e inglese, come un’altalena su cui ci si erge in piedi, in perfetto equilibrio… strisciano così Ballad For My Litthe Hyena, There’s Many Ways, Juda’s Blood e la splendida cover di Bad America dei Gun Club. La band è compatta, assolutamente in forma: il violino di Ciffo dà poesia, profondità e atmosfere dense; le diavolerie di Gabrielli cadono puntuali, sempre; la sezione ritmica scandisce una performance impeccabile; la voce di Agnelli a completare lo spettacolo carnale; resa assoluta quando il suono è definito da tre chitarre, AgnelliCiffoCiccarelli (un’unicità) e c’è solo da esser orgogliosi che l’Italia esporti un rock simile.
Gran finale con Quello che non c’è, 1.9.9.6., Bye bye Bombay
Per chi non vuol sentir parlare in inglese… ladies and gentlemen: it’s rock and roll!

Video Integrale del concerto – 24/09/07

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7 commenti

  1. Un live report multimediale al di là del tempo e dello spazio come gli Afterhours. Un racconto obiettivo dello spettacolo carnale. ORGOLOGLIO ITALIANO, ORGOGLIO VALVOLARE! Con lo streaming incluso si tocca la sinestesia che vuole inseguire lost highways.

  2. …e sei quello che sei!

  3. …e non la vuoi finire! Sei quella che sei!

  4. Parole ed immagini a far essere lì dove l’incanto accade…a strappare la bellezza dalle grinfie del flusso temporale, a condurre lungo la strada che porta attraverso emozioni vibranti.
    Tra segni e sensi, finanche negli interstizi, ci si sente sotto il palco, dentro i battiti di una musica che sa sempre parlare la lingua dell’onestà e dell’autenticità.
    Grazie per queste tue parole che portano lontano…e, allo stesso tempo, proprio al centro dell’anima

  5. Da qui, si può vivere infinite volte.

  6. E ci siamo lasciati infettare senza usare precauzioni..
    Venite germi,vieni infezione rock
    LA FORMA IL VERBO IL SAPORE
    ,noi,la portiamo dentro.

  7. Quella sera… il mio pc che sembra non voglia farmi godere un po’ di magia: prima non va l’audio, poi il video si blocca… Io che incomincio già a disperarmi e poi, come per magia, loro salgono sul palco e tutto si sistema. Quel concerto mi ha emozionata come se anch’io fossi là e tu mi hai fatto rivivere quelle emozioni.

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