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?Alos – Matrice

recensione_alos-matrice_KATIA_201506?Alos, al secolo Stefania Pedretti, è attiva dal 1998, prima col progetto Ovo poi con Allun. A metà tra la Germania e l’Italia, la musicista e performer sperimentale dal 2003 inizia ad unire queste due anime per creare degli spettacoli in cui la musica dal vivo è un elemento fondamentale. Il suo lavoro trascende i confini fra le arti performative, integrando musica sperimentale, performance, improvvisazione e video/art e rendendo così parte attiva il pubblico attraverso la stimolazione dei 6 sensi. Il 2006 è l’anno di pubblicazione dell’album Ricordi indelebili, primo album pubblicato come ?Alos, al quale fanno seguito Ricamatrici (2009), Era (2012) e Matrice, uscito il 16 marzo del 2015. L’album è stato registrato, mixato e masterizzato da Lorenzo Stecconi all’Ardis Hall di Ravenna.
L’ascolto di Matrice non è facile, ci vuole un po’ per entrare nell’ottica di un disco che potremmo definire primitivo, a partire dal fatto di aver reso la parola una sorta di forma pre-linguistica fatta di lamenti, urla. I cinque brani che compongono l’album corrispondono ad altrettanti viaggi all’interno del lato più mistico e misterioso della natura femminile. Ecate parte in modo tranquillo: tocchi di chitarra distanti che via via diventano sempre più ravvicinati e accompagnati da un canto strozzato, che ricorda quasi la litania di una strega. Luce/Tenebre è un pezzo doom, dove un riff di chitarra gioca con le urla. Ignis Red Elixer è la traccia più inquietante dell’album, con quel recitato da messa nera, le urla angoscianti, che sfociano nel caos più totale. La title track è un pezzo cupo con rintocchi di campana, voce demoniaca: un pezzo che si potrebbe tranquillamente trovare nella colonna sonora dei migliori film horror. Conclude l’album Hyle, brano totalmente fuori dagli schemi. I gorgheggi di Stefania Pedretti duettano con le percussioni, alternati da versi e urla agonizzanti. Da metà in poi si assiste ad un crescendo, sino ad arrivare ad un vero e proprio insieme di suoni che generano ancora il caos.
Matrice è un album ostile, truce, scuro, disturbante, fuori da qualsiasi schema o genere. Il trionfo del suono più ancestrale, un insieme di urla, di voci sofferenti, angoscianti, che ci costringono a fare un viaggio alle nostre origini. Sicuramente non un ascolto facile, ma che vale la pena provare per riscoprire il nostro lato più puro.

Credits

Label: Cheap Satanism Records – 2015

Line-up: ?Alos: (voce, chitarra, violoncello, oggetti) Ospiti: Toni “Mai Mai Mai” Cutrone (percussioni) – Necro Deathmort (percussioni) – Giovanni Todisco (batteria)

Tracklist:

  1. Ecate
  2. Luce/Tenebre
  3. Ignis red elixer
  4. Matrice
  5. Hyle

Links: Facebook, Sito Ufficiale

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