Home / Recensioni / Album / Pieces of us were left on the ground – Joycut

Pieces of us were left on the ground – Joycut

E  si compì la metamorfosi dell’albero della vita. I rami divennero fasci nervosi di synth, le radici divennero cavi elettrici fino al centro della terra. L’alienazione divenne eco-dramma. La comunicazione vocale venne recisa, spazio ai suoni perdendo memoria della parola. La forma canzone, il formato album divenne una cella umida che andava stretta a Mr Man.  I Joycut ritornano e spiazzano. La new wave ed il post punk affondano in un mare molle di elettronica cercando e trovando il punto d’intersezione tra il nuovo dub-step ed l’ambient music anni settanta. Come se Brian Eno, Aphex Twin e Burial avessero deciso di realizzare un disco insieme. Le prime cinque  tracce di Wireless a Dark Star sono l’immersione senza bombole  nella piscina della distruzione e devastazione dell’ uomo occidentale. In Funeral affiorano le parole della riflessione introspettiva tra fiati e ritmiche sghembe ad inseguire un tempo segnato dal pendolo schopenhaueriano.  Si prosegue in un’ipnosi e vertigine dell’esistenza, tra inviluppi di suoni atmosferici alla ricerca del disorientamento tra scienza e religione. La speranza nel futuro è solo riposta nei bambini (Kids Kids Kids) chiamati a raccolta da una voce robotica, ultimo ricordo di un’umanità estinta. E viene in mente a livello concettuale un moderno The Wall. Quella speranza è Neverland dove l’anima darkwave alla Cure dei Joycut risorge, tra i più intensi brani del disco. Cerchi concentrici di nevrosi elettronica e magiche suggestioni disegnate in Evil. Trovarsi travolti dalla progressione di Pieces of us è inevitabile. Nuotare nei mari lunari di Save è un’esperienza da non perdere. I Joycut potevano continuare a perpetuare all’infinito la strada dei primi dischi ed invece hanno osato nella coerenza e sostanza di un percorso artistico-musicale che li vede sempre tra le poche band italiane esportabili all’estero.  Pieces of us were left on the ground è un viaggio lisergico senza tregua negli abbissi siderali della mente.

Credits

Label: IRMA records – 2013

Line-up: Joycut

Tracklist:

1. Wireless
2. Domino
3. Individual routine
4. Drive
5. Dark star
6. 1-D
7. Funeral
8. Children in love
9. Kids kids kids
10. Neverland
11. Evil
12. Pieces of us
13. Save
14. Berlin
15. New poets
Link: Sito Ufficiale, Facebook

JoyCut MixTrailer

Ti potrebbe interessare...

MartaDelGrandi Selva

Selva – Marta Del Grandi

Affila le sue armi Marta Del Grandi, due anni dopo l’esordio Until We Fossilize, scommettendo sulla …

Leave a Reply