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Un concerto coi baffi. Anzi, no!: Brunori Sas (acustico) @ Locomotiv (BO) 16/03/12

Nuova vita per Brunori Sas. Inizia dal Locomotiv di Bologna il tour che porterà la Sas più famosa della musica italiana ancora una volta in giro per la Penisola.
Un live tutto nuovo, che trasforma le sonorità dell’ultimo disco e si avvicina in qualche modo alla più scarna intimità del Vol.1. Un tour acustico con Dario Brunori alla voce, chitarra acustica e tastiera, Dario Della Rossa alle tastiere, Mirko Onofrio al sax, flauto traverso, xilofono e tante altre cose. Niente batteria, niente violoncello, niente seconde voci di Sara Marrazzo. Tutto è ridotto ad una essenzialità che comunque si scopre essere capace di stupire come non si poteva credere possibile.
Tutti coloro che pensavano Brunori fosse un novello Sansone sono rimasti delusi (o felicemente sorpresi): Dario Brunori è in grado di cantare e suonare anche dopo il taglio dei suoi caratteristici baffi, anzi, ora suona pure la tastiera!
Il concerto inizia tra i calorosi applausi del variegato pubblico che affolla il locale bolognese; il primo brano è Il pugile, chitarra e voce. Da dove si era partiti con Vol.1, anche oggi da lì si inizia un nuovo percorso.
Nei brani che si susseguono la presenza di Dario Della Rossa e Mirko Onofrio sono a dir poco fondamentali. I nuovi arrangiamenti, intimi e delicati, risuonano comunque pieni e non “impoveriti” e tanto è merito dei due gregari della Sas, capaci di creare le giuste atmosfere con la loro bravura.
Tante le canzoni suonate da Vol.1 e da Poveri Cristi – Vol.2: Come stai, Paolo, Animal colletti, Fra milioni di stelle, La mosca, Lei, lui, Firenze, Una domenica notte e l’immancabile Guardia ’82.
Oltre ai brani che tutti conoscevano, durante la serata sono stati presentati alcuni dei nuovi che compongono la colonna sonora di E’ nata una Star?, film per il cinema con Luciana Litizzetto e Rocco Papaleo. E’ quindi il tempo di conoscere Brucaliffo, L’asino e il leone, Meglio di niente, Cuore a pellet. Brani spesso sarcastici, forse un po’ sforzati nella loro ricerca di bizzarria, ma comunque piacevoli all’ascolto.
Il pubblico trova nei live della Brunori Sas un perfetto equilibrio tra profondità e leggerezza che apre il cuore e dona serenità, seppur effimera e momentanea, sempre è serenità da godere appieno e conservare nei ricordi. Ai concerti della Brunori Sas tutti cantano: non è un dettaglio ma parte integrante del concerto. I testi immediati, musicali e talvolta ironici, sono l’anima di questo progetto capace di unire la gente con una semplicità disarmante.
A tutta la Sas è doveroso anche riconoscere il coraggio (oltre che la capacità “imprenditoriale”) di pensare e realizzare questo nuovo e diverso tour: dopo tantissime date che hanno portato la band a suonare in tutta Italia, sarebbe stato inutile riproporsi con un tour identico al precedente, invece così si offre all’ascoltatore qualcosa che cambia veste pur rimanendo riconoscibile. Altra cosa che si può molto apprezzare nella Brunori Sas è la professionalità: il nuovo live acustico appare studiato e ragionato nei minimi dettagli, i nuovi arrangiamenti spesso sono ricchi di parti scritte per diversi strumenti (onore al poliedrico Mirko Onofrio, capace di passare da uno strumento all’altro con estrema disinvoltura), ed infine sono stati inseriti anche dei nuovi suoni ed alcuni brani sono stati completamente stravolti. Rosa ne è un esempio: nel live acustico viene riproposta in una versione minimale dove il ritmo è scandito ossessivamente dalle tastiere. Una prova azzardata, che non convince appieno, ma che ha portato la Sas a reinventarsi e provarci, senza rimanere ingabbiata nella mera esibizione del proprio successo.
E’ tempo di bis, e poi di secondo bis richiesto fortemente dal pubblico. Una intensa Bruno mio dove sei ed una letteralmente acclamata Italian dandy chiudono il concerto di Brunori Sas.
Una serata divertente, dove la freschezza si è unita alla profondità degli animi, dove l’umorismo del Brunori “saltimbanco” ha strappato sorrisi e vere e proprie risate in ogni pausa tra un brano e l’altro, dove si sono confermate delle qualità di uno dei progetti musicali della scena indipendente italiana che probabilmente ha il più vasto riscontro popolare.
Dario Brunori c’è, la Sas (ridotta) pure, il pubblico c’è eccome. I baffi no, ma a quanto pare non sono indispensabili. (Foto di Emanuele Gessi)

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