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Vamp – Nada

Vamp, sostantivo femminile: donna dal fascino ammaliatore e aggressivo. Donna, dal latino Domna, Domina: Signora. Una S maiuscola scritta non a caso, dovuta, in questo caso: per rispetto, per la lontananza siderale da qualsivoglia banalità, per l’eccellenza con cui questo particolare sguardo si posa sui fianchi del mondo e lo spoglia, e se si tratta di un mondo femmina, di un universo madre, non è davvero un caso. Non è un caso la struggente bellezza di questa voce nudo e polpa, lo scheletro d’ossa delle intuizioni sonore, la pelle dura, diamante, di ogni taglio ritmico, di ciascun lembo rock. Non è un caso l’aroma pungente di questo respiro pop, di questo prendere e dare fiato che sfrutta la grazia e la potenza di ogni fibra, sintetica ed elettrica, di ogni suono, fino a nessun suono. Persino il silenzio trova parafrasi in questa voce, fra queste righe, dalla caverna dello stomaco alla curva del seno, in un susseguirsi di immagini specchio dalla consistenza sanguigna. Figlia degli elementi e di un’unica madre, di un destino fortezza che non smette di mordere e sputare, Nada Malanima è, qui e ancora una volta, dieci canzoni non-per-caso, Sue, Vere, belle della bellezza cui non occorre trucco, che si nutre del tempo e del passo senza che il viaggio la trasfiguri: una bellezza saggia, ubriaca della sobrietà di certa irrinunciabile sostanza. Vamp è qualità ed eccellenza, esperienza, uno scrigno di slancio ed intuizioni, di morsi alla vita, di tratti tempera e polaroid: interamente scritto da Nada, prodotto da Manu “Max Stiner” Fusaroli, masterizzato negli storici studi di Abbey Road di  Londra da Geoff Pesche, vede la partecipazione di Appino e Karim Qqro degli Zen Circus, GianPaolo Felici, Fabiano Marcucci, Ludovica Valori e Marco Gasbarro degli Ardecore, di Giorgio Canali. Il qui e l’altrove si riassorbono in un adesso di Cieli neri (Bluvertigo), di Sobborghi (Piero Ciampi), di bugie (Quando mi mento, Lele Battista), in un adesso che è già domani, quasi qui o altrove non fossero altro che deliziose metafore della possibilità di: ri-dire, stupire, tornare, ri-partire, rimanere. Ascoltate Vamp, fatelo almeno tre volte: una per la pancia, una per il cuore, una per la testa. Da lì in poi, sarà solo e sempre Nada, colei che ti prende la carne, te la strappa via dalle ossa e riesce a farne rose, terra, concime o poesia.
“Non posso più aspettare che cada la neve d’estate” (Stagioni). È luglio da pochi giorni e fra queste righe nevica. Ma si tratta del quarantesimo ascolto.

Credits

Label: Edel – 2011

Line-up: Nada Malanima (voci e cori) – Appino (chitarra, basso, grancassa, tamburello Basco) – Jack Tormenta (chitarra) – Manu Fusaroli (chitarra, basso, pianoforte, organi, synth, noise e drum programmino, grancassa, tamburello Basco) – Gerri Manzoli (chitarra, basso, pianoforte, organi, synth, noise e drum programming) – Karim Qqro (batteria) – Marco di gasbarro (batteria) – Fabiano Marcucci (contrabbasso) – Ludovica Valori (fisarmonica) – Fabrizio Perdomi (fisarmonica, basso tuba) – Macho (tromba). Parole e musica di Nada Malanima. Con la partecipazione di: Don Vito e i Veleno, Zen Circus, GianPaolo Felici & Ardecore, Piddu, Ale, Giogio Canali, Big Mama & Oregon, Stefano Clessi & Eclectic Circus

Tracklist:

  1. Sirena
  2. La febbre della sera
  3. La canzone per dormire
  4. Chiodi
  5. L’elettricità
  6. Raccogliti
  7. Il comandante perfetto
  8. Sarebbe una serenata
  9. Stagioni
  10. Piantagioni di ossa

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