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Noia EstEtica – Delenda Noia

La new-wave e il post-punk anni ’80 non sempre mi fanno impazzire. L’elettronica, il cantato alienato, il dark sono tutti elementi che solitamente non mi attraggono né mi rappresentano. Allo stesso modo non mi pongo in una posizione di chiusura verso il genere. Infatti l’ascolto di Noia EstEtica dei Delenda Noia mi ha confermato che si può riconoscere la qualità e la bravura di un gruppo, in questo caso un duo, nonostante sia lontano dalle tue corde.
Le dieci tracce che costituiscono l’album si muovono in un’atmosfera densa e cupa, fumosa. I testi sono ben bilanciati con la musica. Tutto è nero e viola come nella loro estetica, decadente. Forse troppo. C’è da dire, però, che anche i Depeche Mode degli esordi erano ostici al primo ascolto. Che questo dei Delenda Noia è probabilmente un album che va ascoltato nel modo giusto e nel momento giusto. Certo è che l’esperienza e l’indole hanno amplificato il risultato, rendendolo comunque un ottimo lavoro nel suo genere. In fondo la difficoltà di vivere appartiene un po’ a tutti noi. Ascoltarla così ben allargata o fa paura oppure incanta.
La spiritualità, l’obiettivo sempre vivo di raggiungere la perfezione estetica, la noia come conseguenza, la descrizione di un periodo scuro, fatto di cambiamenti reali nella vita di Klord e Violara (sembrano personaggi di chissà quale libro fantastico): questo è Noia EstEtica.
Tra i brani quelli che ho preferito sono: La canzone dell’addio, Castità e Odio le bambole.
Non c’è un vero e proprio picco di bellezza. Tutto va avanti come un flusso nel quale immergersi.
Che dire: certamente in Italia mancavano gruppi così coraggiosi.

Credits

Label: Disco Dada – 2011

Line-up: Klord – Violara

Tracklist:

  1. Delenda Noia
  2. La Canzone Dell’addio
  3. Castità
  4. Obliquo
  5. Odio Le Bambole
  6. Flirt
  7. Revolutionèz
  8. Barattolo
  9. Desdemona
  10. Al Buio

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