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s/t – Gli Ebrei

La scelta del loro nome credo sia riassuntiva di ciò che sono: l’antitesi della retorica, di quel moralismo ipocrita che inibisce parole, impossessandosene.  Come se la morale fosse fatta di frasi da non pronunciare, di pensieri da non fare, di dolori da non deridere, dall’avverbio non.  Gli Ebrei sono questo di nome e di fatto, come si suol dire. Un impulso naturale, vivo, senza mutilazioni date da false etiche, carnali, estremi.
Il loro disco è composto da undici tracce compresse in venticinque minuti. Perché non è necessario dilatare un messaggio per coprire il tempo. E’ necessario dire in modo diretto, scagliato, violento per rispetto di chi ascolta, per onestà di chi suona, e canta, e si svuota, si racconta, si spoglia.
Non pensavo di riconoscere in maniera così immediata la loro trasparenza, la loro rabbia, di sentire ogni loro suono dentro, come un unico boato, quasi insopportabile, certamente fastidioso. E non per distanza, per disturbo, ma per assoluta empatia, per assoluta metafora del mio vivere.
Amo impossessarmi delle canzoni, crederle solo mie. Quando La Noia è partita infilando il cd, l’ho voluta, l’ho ingoiata. Le loro sono parole brucianti, senza lirismo estetico, senza superficie truccata. Sono nervi, muscoli tesi, occhi puntati.
2010 (anno di cambiamento) sintetizza perfettamente il nostro quotidiano: “I nuovi mezzi di comunicazione ci hanno reso impotenti ed impauriti di fronte ai sentimenti umani. Non è forse così?
Mi piace il loro atteggiamento, non da saccenti, o da “insegnanti”, ma da spettatori, da piccoli motori di idee, di possibilità da sfruttare per costruire.
La loro formazione esiste da pochi mesi e questo disco è stato registrato in un solo mese ed in presa diretta. Mi piace, quando si vuole tutto e subito, quando non si vuole inquinare il messaggio con la ragione che troppo spesso ambisce alla perfezione.
Quando parte Bottoni vorresti essere un musicista e vorresti averla scritta tu. Poi ti ricordi che la tua mente può tutto, e allora sì, l’hai scritta tu.
Ogni brano arriva a fucilare, a dare movimento a ciò che dentro si è atrofizzato.
Bellissima Maratona, “Ma come un libro cambia parole, pur se chiuso dentro un cassetto, se gli occhi che leggono cambiano aspetto, cosi sei Tu.”
Sarò forse banale nella mia conclusione, ma riprendiamoci le parole che ci ha rubato la mediocrità: in questo album non c’è solo ribellione, estraneazione, forza. In queste undici (o dodici) tracce c’è Amore.
Per ciò che bisogna difendere per non morire.

Credits

Label: Sinusite Records – 2010

Line-up: Alessandro Ferri (batteria) – Andrea Gobbi (basso) – Matteo Carnaroli (voce e sintetizzatore) – Tommaso Alberici (chitarra)

Tracklist:

  1. La Noia
  2. 2010 (anno di cambiamento)
  3. Passato Presente
  4. I Ragazzi Sono Stanchi
  5. Bottoni
  6. La Gaia Scienza
  7. SanRemo
  8. Di Nuovo Giovani (live)
  9. Nel Bene e Nel Male
  10. Maratona
  11. Da Grande Voglio avere 40 anni

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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