This Was Supposed To Be The Future – Criminal Jokers

Luciana Manco Album, Recensioni Lascia un commento

Certo che dei gusti degli Zen Circus c’è da fidarsi. Non solo Andrea Appino è il loro produttore, ma li pubblica con la sua Ice For Everyone , mentre spetta a Manuele Fusaroli mixare l’album.
Oltre ad essere il gruppo spalla degli Zen Circus, lo sono stati anche per altre importanti realtà, come i Ministri, facendosi così conoscere dai consumatori di un certo tipo di musica, conquistandoli. Sono tre ventenni pisani, wave, folk, punk, ma soprattutto capaci. Davvero impressionante la qualità di questo album, This Was Supposed To Be The Future. Indiscutibile. Già mi sembra alquanto inconsueto che il cantante sia anche il batterista, e che faccia entrambe le cose stando in piedi. Altrettanto inconsueto riuscire a racchiudere in undici brani una mole di professionalità, esperienza e cultura musicale anomale per la giovane età. I Criminal Jokers si muovono facilmente tra generi e umori, aprendo con la titletrack This Was Supposed To Be The Future, che già dal primo minuto col suo stampo tutt’altro che italiano, finalmente allineato a ciò che nel mondo infuria e rappresenta il progresso, apre la mente e alimenta la voglia di volerne ancora. Istintivi, perché sanno quello che fanno, sanno come farlo, sanno soprattutto perché lo fanno. Tra i brani spiccano al mio ascolto Killer, leggera, cinica, frastornata, My mother got fucked, rapida, punk quasi puro, Deep rider, deviata, accattivante, e Sightseeing, più pop, eppure scura, cedevole.
Certamente ingiusto non citare gli altri pezzi, che non sono assolutamente da meno. Nel complesso This Was Supposed To Be The Future è un ottimo lavoro, uno di quei lavori in cui senti quanto ciò che stai ascoltando è vissuto, credibile, reale, possibile. Un album intelligente. Onesto. Brillante.