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GianVigo – Absinth piano e-bow 001

Freddi aliti di vento induriscono la pelle nei primi giorni di autunno rendendo ancora più naturali le note di GianVigo. Il polistrumentista, già dei Sonoria e attualmente componente degli apprezzati ed ambiziosi Oniric, tenta nuovamente una produzione propria in cui impersona l’unico ruolo disponibile nel suo progetto. Ogni nota nasce e cresce nella sua casa, e vede luce solo quando è lui stesso a registrarla. Tale scelta è indubbiamente coraggiosa, e forse nemmeno troppo originale negli ultimi tempi, ma ovviamente pone l’artista completamente nudo di fronte ai suoi ascoltatori, senza possibili scuse ed interferenze di terzi. Dopo altri due lavori che non stupivano e non raccoglievano troppe lodi, GianVigo pare voler cambiare rotta, o almeno dedicare nuovi pensieri e strumenti al nuovo Ep. Il canto perde importanza e viene relegato in una posizione secondaria: a tratti incomprensibile e sempre distorto, la voce applicata alle parole perde la solita forma del significante, lasciando spazio a svariate visioni ed interpretazioni di significato. Ciò che non si sceglie di comunicare con la parola spesso può essere descritto ancor meglio dalle note vaghe e quasi matematiche di un pianoforte. L’assenza della parola ha quindi un evidente vantaggio: essa lascia dei buchi interpretativi che il testo, se non plasmato con rara maestria, andrebbe a tappare palesando pensieri e significati, rischiando una povera omogeneità di emozioni.
Absinth piano e-bow #001 è un Ep affascinante, dai colori freddi e sfumati: metallo e nebbia, luci al neon e piccole candele. Grande spessore hanno le morbidissime note del piano che danzano precise, eleganti, senza mai uscire da schemi ben determinati. Un tappeto sonoro dai caratteri orchestrali riempie di pathos il primo brano (Heisel), ricordando ad esempio alcune opere di Ludovico Einaudi. Hollie è una soffice parentesi in cui il canto del mare sembra fuoriuscire da un coro di conchiglie, mentre L’essenza minimalismo #001 ribadisce il concetto espresso nel primo brano. Non c’è angoscia ma tinte cupe, non c’è paura ma forse desolazione. Chitarre distorte si inseriscono assieme ad un canto ipnotico andando a creare psichedeliche perdizioni sonore. Il tema riprende nella successiva Essenza minimale #002: il ritmo acquista velocità, sostenuto da un avvolgente piano e percussioni, incalzanti ed allo stesso tempo immobili, nel loro inseguire e mai giungere. Marcate influenze shoegaze sono presenti in Galaxy e-bow. Dipingendo panorami stellari con sonorità più ricche, le note viaggiano nello spazio schivando asteroidi e scoprendo gli inaspettati colori del pianeta Terra, visto dall’alto. L’ultima traccia pare avere le sembianze di un vero e proprio capitolo conclusivo di una piccola opera noir. Note come passi su un umido selciato si interrompono improvvisamente, tranciate da una beffarda risata. La sofferta introspezione, nel bene o nel male, viene interrotta, per tornare a La quiete del silenzio, del non-suono, del vuoto.
GianVigo non punta sull’adrenalina, nemmeno sullo stupore, ma la sincerità è palpabile. La cura per i dettagli rende l’Ep un prodotto frutto di una mente forse anche troppo precisa e schematica, quasi minimalista. Absinth piano e-bow #001 è un viaggio in un tunnel di vetro che scherma i raggi del sole: la pelle non si scalda, ma inspiegabilmente qualcosa, dentro, scopre il tepore.

Credits

Label: Registrato e missato da GianVigo in home recording – 2008

Line-up: GianVigo (Giampiero Timbro)

Tracklist:

  1. Heisel
  2. Hollie
  3. L’essenza del minimalismo 001
  4. Essenza minimale 002
  5. Galaxy e-bow
  6. La quiete…

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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