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Tra Tutto e Niente – Alibìa

Italianità, marchio e requisito a cui non sembrano voler rinunciare tanti gruppi indipendenti nel loro percorso di ricerca artistica. Progetti che sia pur con un occhio favorevolmente rivolto all’estero, ci tengono a rimanere ancorati a certi elementi tipici della musica italiana, dal gusto per certa melodia fino al mood, ai colori, ai testi ed alle influenze di matrice nostrana. Tra questi gruppi, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dagli Alibìa, band campana attiva ormai da dieci anni nel panorama indie e giunta lo scorso anno al suo secondo lavoro discografico dal titolo Tra Tutto e Niente che calca un po’ la mano su quello che è il loro concept artistico e di idee, cioè di voler sostare in uno stato eternamente galleggiante tra poli opposti tra loro, tra la dolcezza e l’amarezza, tra la gioia e la malinconia, tra la melodia ed il rumore. Il risultato è un indie pop tutto pizzi e merletti, latte e amarena, freschezza e sensualità per un mood eternamente intimo e sensuale. Mondo Cellofan, un pop lo-fi carezzevole, agrodolce, velato e ovattato, è la dichiarazione d’intenti, zigzagando tra leggerezze e vaghe riflessioni sulle inerzie e sulle verità celate nel mondo veloce in cui viviamo (nel clip i due protagonisti hanno un televisore al posto della testa… a trasmettere immagini che sostituiscono parole e pensieri). E’ un mondo completamente rosa quello dell’intimismo malinconico e dreamy de I Compiti di Francese che fa un po’ il verso a Moltheni (quindi a Carmen Consoli), ma che sfoggia una melodia freschissima e appiccicosa come zucchero filato rimasto sulle guance. Convincono nel complesso gli intrecci vocali di Massimo Bonelli e Katja Moscato, che non nascondono una predilezione per una melodia semplice di impronta tutta italica (negli andirivieni acustici di Un grande Niente, nei rumorismi di Solo Favole che tenta di avvicinarsi al Battiato pop e invece finisce per far venire alla mente di più Mango degli anni ’80). L’errore tributa lezioni assorbite al Battiato di Ferro Battuto così come brani come Ottobre o l’interessante chiusura di Bambina, due bellissimi brani sospesi tra indie e canzone d’autore. Avvertirlo e magari raccontarlo quel passaggio tra il tutto e il niente può essere un percorso breve come un soffio o lungo un’eternità forse. Qualche leggerezza di troppo nel corso di queste escursioni forse l’abbiamo anche avvertita, ma nel complesso questo disco (uscito per l’attenta CNI-Compagnia Nuove Indye) svela ottime idee, interessanti melodie, ma soprattutto un forte senso di appartenenza alla cultura musicale italiana in continua evoluzione. Lo star system, tra lunghi tappeti fiorati e orchestre volanti, da certe realtà ne resterà ciecamente lontano ancora a lungo, ma nella foto di gruppo degli artisti emergenti contemporanei, che stanno facendo davvero musica in Italia, gli Alibìa ci sono! Sulle altre presenze in favore di telecamera… lasciamo ad altri autorevoli pareri il giudizio finale.

Credits

Label: CNI – 2007

Line-up: Massimo Monelli (voce, chitarra) – Katja Moscato (voce, pianoforte, synth) – Vincenzo Marzullo (chitarra, rumori, idee) – Roberto Forlenza (basso) – Bonello (batteria) – Cristian Peduto (tastiere, suoni, campioni, programmazione, fruscio)

Tracklist:

  1. L’attesa
  2. Mondocellofan
  3. I compiti di francese
  4. Mai più
  5. Un grande niente
  6. Va tutto bene
  7. Solo favole
  8. .
  9. L’errore
  10. Ottobre
  11. Soffice
  12. Bambina

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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Un solo commento

  1. Interessante progetto. Grande esploratore!

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