Tra Io e Noi. Tra paura dell’isolamento (I) e la gioia della riconnessione (We). Partendo dal concept del romanzo di fantascienza Noi dello scrittore russo Yevgeny Zamyatin del 1921, la band canadese ritorna con un disco di memorabile bellezza, che ci scruta dentro, sin dalla copertina con quell’occhio realizzato dall’artista JR, rievocando Sagittarius A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, ma che può rappresentare anche una metafora evolutiva spazio-temporale della tana del Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Con il Covid l’umanità è caduta in quella tana, un evento inatteso che ha disgregato tutte le certezze di una vita per approdare all’isolamento, all’insonnia o l’addormentarsi incontrollato davanti a delle serie narcotizzanti. “Rabbit hole. Plastic Soul. Yeah!” C’è sarcasmo pop in The Age of Anxiety II. La produzione artistica del radioheadiano Nigel Godrich dilata le atmosfere e amplifica climax sonore tipiche degli Arcade Fire, equilibrando il recente gusto per il synth-pop anni ottanta (Everything Now) con l’attitudine indie-folk-rock mai sopita di Win Buttler e consorte. Ed ecco che si alternano ballate come End of the Empire I-IV, dal sapore marcatamente lennoniano, a canzoni squisitamente pop come Unconditional II (Race and Religion) in stile Don’t Give Up, dove la Chassagne veste i panni di Kate Bush e Peter Gabriel interpreta se stesso 35 anni dopo, in una collaborazione che impreziosisce ancora di più il disco. Gli accordi di pianoforte echeggianti e chitarre acustiche tintinnanti di The Lightning I-II indicano che gli Arcade Fire sono tornati in modalità inno, in modalità esordio, quella che incantò David Bowie e Bono Vox. Il ritornello di Butler qui, “Possiamo farcela se tu / Non smetti con me”, mostra che la band ha girato l’angolo verso il lato positivo del disco. C’è spazio anche per altre ballate come We e Unconditional I(Lookout Kid), dove gli uncini melodici non mancano. We è un condensato di poeticità rock-pop polistrumentale. In 40 minuti si celebrano l’inferno ed il paradiso del subconscio umano di questi anni pandemici, sublimando in una danza catartica. Si candida senza dubbio tra le migliori uscite di questo 2022.
Credits
Label: Colombia Records – 2022
Line-up: Win Butler (voce, chitarra, basso, mandolino, pianoforte, tastiere) – Régine Chassagne (voce, batteria, piano, xilofono, altri strumenti) – Richard Reed Parry (chitarra, percussioni, contrabbasso, pianoforte, tastiere, synth, organo, voce) – Sarah Neufeld (violino) – Tim Kingsbury (Basso, chitarra) – Jeremy Gara (batteria, chitarra, voce).
Tracklist:
01. Age of Anxiety I
02. Age of Anxiety II (Rabbit Hole)
03. Prelude
04. End of the Empire I–III
05. End of the Empire IV (Sagittarius A*)
06. The Lightning I
07. The Lightning II
08. Unconditional I (Lookout Kid)
09. Unconditional II (Race and Religion)
10. We
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