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EP – KRANK

recensione_krankep_img_201611Continuo con fermezza a credere nella potenza della musica. La musica cambia il mondo, plasma, forse con minor potenza rispetto al passato, ma continua a farlo. E’ vero però anche il contrario: il mondo plasma la musica. Questo inverso rapporto di forza vale sia nella macrodimensione dei mercati musicali che nei micromondi della scena underground e delle autoproduzioni.
Ci accorgiamo sempre più spesso dell’apparizione di progetti musicali solisti nati da costole di band già operanti da diversi anni. Il tema della flessibilità lavorativa colpisce anche la musica, e così spesso questi progetti solisti nascono più per necessità che per reale ispirazione, facendo slalom tra le complessità della vita dei singoli membri della “band madre”, nella consapevolezza (obbligata) che alla fine del mese le bollette bisogna pagarle anche se si è artisti.
Alcuni di questi progetti solisti sono però più ispirati di altri. Invece che limitarsi a intraprendere tour da souldout che propongono in acustico il repertorio della stessa band con un po’ di cover in versione piano-bar, questi altri si lanciano in nuove vere esperienze musicali.
Lorenzo Castiglioni ha deciso per questo, quindi mettere in pausa i Drunken Butterfly (o approfittare di una fisiologica pausa già in essere) e intraprendere la carriera solista con il progetto a nome Krank.
Se da una parte la maggiore libertà è un punto a favore su diversi fronti (musicale, espressivo, logistico ed organizzativo), d’altra parte la responsabilità cala come un macigno su un solo soggetto.
Lorenzo però riesce a cavarsela bene e con disinvoltura. Si percepisce chiaramente il proseguimento del percorso che negli anni i Drunken hanno sviluppato, ma si sente anche che ha voluto marcare delle differenze stilistiche.
I cinque brani che compongono l’EP si muovono in una terra estrema e ostile, al confine tra l’industrial, l’elettronica e il cantautorato in quanto i testi hanno un ruolo fondamentale.
I temi trattati nei brani sono fortissimi, la musica pure (l’intro di Carne Fresca, su tutti), quindi c’è perfetta sintonia tra le componenti liriche e musicali.
In tutti i brani Krank ha messo a fuoco la voce più che nei Drunken Butterfly, ponendola in primo piano al solo unico fine di comunicare. Spesso si esprime quindi in modo declamatorio con una cantilena aliena (L’esecuzione, ad esempio), ma nel brano L’Onda, invece, c’è una melodia anche nella voce che facilita la comprensione, la memorizzazione ed il coinvolgimento emotivo da parte dell’ascoltatore. Su questra strada, che eleva la voce a strumento musicale aggiuntivo, si dovrebbe sviluppare il futuro di Krank per affinare ciò che è stato abbozzato con questo EP.
Krank è un progetto complesso, ambizioso, che tratta temi delicati (già nel primo brano, Bunker, viene affrontato il tema del terrorismo di matrice islamica e le responsabilità delle politiche occidentali), che non si presta a passaggi nelle radio commerciali e non è incline a compromessi. E’ un progetto sincero, che non cerca di piacere ma di scuotere le menti, anche per bucare quel velo di omologazione che sta appiattendo i gusti musicali del pubblico italiano.

Credits

Label: Autoprodotto – 2016

Line-up: Musica e testi di Lorenzo Castiglioni

Tracklist:

  1. Bunker
  2. Carne Fresca
  3. L’Esecuzione
  4. L’Onda
  5. La Peste

Link: facebook

KRANK EP – streaming

Stati di agitazione (cover CCCP) – video

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