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La splendida serata delle iene libere: Afterhours @ Parco Sempione (MI) 20/09/08

Le iene sono tornate e questa volta hanno scelto una cornice molto particolare per colpire. Siamo al Parco Sempione, tra il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace. Ci troviamo nel cuore di Milano, nel centro della città, tra pipistrelli, bloggettari e maglioncini. Le iene sono tornate per farci un regalo: un’esibizione acustica in cui sono accompagnate da due strumentisti ai fiati e da un “suonatore” di fili, che arricchiscono ulteriormente l’esperienza musicale degli Afterhours. A guidare le iene c’è il signor Manuel Agnelli che stasera è in giacca e cravatta e che apre il concerto con una canzone dal sapore dolce e conturbante come L’estate: la gente ascolta in silenzio, forse colpita da quella voce che cresce sempre di più, che diventa sempre più consapevole, o forse da questo nuovo arrangiamento con l’innesto dei fiati che la colora di malinconia, o forse per la voglia, per una volta, di godersi solo ed esclusivamente la musica.

Ma il silenzio dura il tempo di una canzone perché già si rompe sulle note de È solo febbre a cui la versione acustica, l’accompagnamento dei fiati in modo particolare, dà nuova linfa rendendola ancora più intensa e più enigmatica. C’è molto dell’ultimo lavoro degli Afterhours in questa esibizione, dall’energia di Neppure Carne da cannone per Dio al ritmo sensuale di Tarantella all’inazione, passando per l’ironica denuncia di La mia città che Manuel Agnelli dedica al sindaco Moratti. E c’è tutta la indocile dolcezza, tutta la combattuta serenità di una piccola iena, genitore e re che combatte contro orchi e streghe, contro la stabilità e la paura di perdere tutto. Una piccola iena che si racconta nell’intima e personalissima I milanesi ammazzano il sabato, oppure nella dolce Orchi e streghe sono soli.
Il presente e il passato degli Afterhours si incontrano sul palco con canzoni come La vedova bianca, trascinante, ipnotica con quel batter di mani, con il suo ritmo asimmetrico, con il testo graffiante, oppure con pezzi classici come 1996 e Non è per sempre perfezionata dal flauto dell’ormai insostituibile Enrico Gabrielli.
Le iene sono tornate e sono libere, sorridenti, ironiche. Libere di suonare senza vincoli, sempre più consapevoli di una bravura e di una professionalità senza eguali.
Le iene sono tornate e come sempre ci hanno trovato pronti a farci “avvelenare”. (Foto by Alessandra Gabola – Lost Gallery)

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