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Tall Tales – Mark Pritchard & Thom Yorke

Tall Tales - Mark Pritchard & Thom Yorke_coverUn viaggio distopico multidimensionale nell’attuale decadenza culturale e spirituale. Thom Yorke, frontman dei Radiohead, incontra il produttore britannico Mark Pritchard per creare Tall Tales, un album elettronico denso e inquietante, che vuole rappresentare il quadro oscuro dell’anima corrotta di un’umanità “Dorian Gray”, dove albergano mostri nascosti come  avidità, alienazione, disconnessione sociale e crisi climatica. Durante la pandemia, Yorke ha ripreso contatto con Pritchard per collaborare a distanza su musiche da plasmare. Ne è nata un’opera filmica di 12 tracce, con suoni che ricordano Jean-Michel Jarre, David Lynch e persino il Brian Eno dei primi anni ’80. Il progetto affonda le radici nella lunga fascinazione di Yorke per l’elettronica, emersa ben prima di Kid A, risalente ai suoi anni da DJ a Exeter. Il tono alienato del genere riflette perfettamente le sue tematiche liriche, mitigando la dolcezza naturale della sua voce. Thom Yorke e Mark Pritchard costruiscono un mondo sonoro e visivo che mette in discussione le strutture artificiali su cui si basa la società moderna, spesso con toni inquietanti e surreali. Critica alla tecnologia e all’intelligenza artificiale: l’album suggerisce che, invece di semplificare la vita, le macchine stanno cercando di sostituire l’arte e l’espressione umana. Le liriche e le atmosfere evocano un senso di smarrimento e fragilità emotiva, amplificato dalla manipolazione vocale di Yorke. Il singolo Back in the Game è la chiave di lettura di tutto il disco. Si apre con una fanfara dissonante e sintetizzatori “tubistici” che evocano scenari apocalittici. La voce di Yorke fluttua malinconica sopra ritmi meccanici, mentre l’elettronica di Pritchard evoca paesaggi sonori che sembrano frammenti di calotte polari che collassano. Nel video associato si mostrano creature grottesche in rituali assurdi, simboleggiando una società corrotta e superficiale (non siamo tanto lontani dai Brain-Rot!). Unione tra analogico e digitale: fusione unica tra sintetizzatori vintage e effetti moderni, creando un paesaggio sonoro che riflette il caos e la bellezza del mondo attuale. In A Fake in a Faker’s World c’è un synth alla John Carpenter e una critica sociale pungente. In Gangsters ci sono ritmi arcade e atmosfere da sogno elettronico. In Bugging Out Again sbuca all’improvviso una melodia struggente che tocca corde emotive profonde. Happy days è una marcia funebre travestita da festa, dove si celebra l’ansia finanziaria e l’alienazione economica. Yorke canta che “ogni volta che prendi la carta di credito, potresti sentire un po’ di vomito”, evocando il disagio fisico e mentale causato dal consumismo compulsivo. In The Men Who Dance in Stag’s Heads abbiamo visioni inquietanti di fratelli hi-tech danzanti sulla luna, con armonium spettrale e percussioni rituali. L’aspetto visivo, curato da Jonathan Zawada, completa il progetto con immagini disturbanti e grottesche: creature mostruose, rituali surrealisti. Tall Tales è un’opera ipnotica che fonde l’analogico e il digitale per riflettere su una società in caduta libera. Tall Tales è una favola oscura per il nostro tempo, un album che invita a guardare sotto la superficie delle “verità” moderne e a confrontarsi con le paure che spesso ignoriamo. Yorke ancora una volta ci racconta meglio di chiunque altro.

Credits

Label: Warp Records – 2025

Line-up: Thom Yorke e Mark Pritchard.

Tracklist:

01. A Fake in a Faker’s World
02. Ice Shelf
03. Bugging Out Again
04. Back in the Game
05. The White Cliffs
06. The Spirit
07. Gangsters
08. This Conversation is Missing Your Voice
09. Tall Tales
10. Happy Days
11. The Men Who Dance in Stag’s Heads
12. Wandering Genie
Links:Sito Ufficiale.

Album – streaming

S P E Y S I D E – Video

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