C’è da allacciarsi le cinture con quest’ultima fatica del compositore elettronico di Baltimora Dan Deacon, c’è soprattutto da isolarsi mentalmente, abbandonarsi del tutto alla sua dimensione totale di frenetica danza senza fiato, perché ogni solco di questa esperienza richiede l’euforia dell’abbandono. Il minimalismo sonico di ogni traccia di Bromst è una posa assurdista che mira (così come nei rinomatissimi live show del nostro, divenuti ormai di culto nel nuovo continente) ad un vero e proprio tentato shock nell’ascoltatore. Non per niente lo stile di Dan Deacon viene da un po’ di tempo a questa parte identificato come “future shock”. Ma facciamo un breve passo indietro curiosando nel curriculum di questo buffissimo occhialuto compositore, approdato alla musica elettronica ed alla computer music dopo una laurea in composizione elettroacustica e computerizzata al Purchase College e dopo essere stato allievo del compositore e direttore d’orchestra Joel Thome. Poi l’idea della rete come chiave di volta del nuovo modo di intendere la musica, la fondazione di un collettivo artistico dal nome Wham City, l’organizzazione di un grande festival, il Whartscape, e del monumentale Tour Baltimore Round Robin (che prevede l’esperimento di 60 musicisti per circa 30 band in un contesto in cui il pubblico sta in mezzo alla sala, e tutto attorno ci sono i tanti musicisti coinvolti; la luce illumina un palco, il riflettore si sposta da una band all’altra che si sussegue nello show ed il risultato è straniante!). Dal minimalismo l’idea di una musica che esorti alla danza più sfrenata e primitiva, dadaista e vivida, furibonda e lucida (pur accecante). “Ho capito che la musica elettronica era qualcosa di esoterico e io volevo evitare di esserlo“, dichiarerà in seguito, ed in effetti questo nuovo corso (cominciato già col precedente Spiderman of the Rings del 2007) è votato ad una musica elettronica dai colori caldi, che seppur sparati a mille senza ritegno, trasudano euforia. Bromst è semplicemente scioccante! La coralità diffusa e la magmaticità sonora (come nell’apertura di Build Voice dove un coretto da sette nani di Biancaneve, si concede ad un girotondo accelerato oltremodo o nella melodia celtica di Of the Mountains) suggerirebbero accostamenti ad esperienze recenti come gli Animal Collective, ma sarebbe riduttivo. Scioccante la veemenza ritmica, la varietà armonica, i cambi di prospettiva (in Snookered catapultano l’ascoltatore da un lievissimo tintinnare di vibrafono ad un viaggio lisergico offuscato che ricorda il Brian Eno di Another Green World), l’attenzione ai dettagli. Poi l’alternarsi di strumentazione acustica ed analogica (marimba, xylofono, glockenspiel, vibrafono, batteria, piano) all’uso dei sintetizzatori e dei computer arricchisce ed umanizza l’impasto sonoro (siamo lontani quindi dal rievocare una tentata disumanizzazione dell’era delle macchine come per i suoi padri e numi ispiratori Devo). In barba a questi repentini cambi d’umore e di prospettiva, Red F e la chiusura di Get Older sono quasi paradossali, a due passi dalle avanguardie dadaiste e da un umorismo quasi corneliusiano, e questa tendenza alla deformazione strutturale prende piede impetuosa in vari brani, come Padding Ghost, nei cantici mediorientali sovrapposti di Wet Wings, negli afflati post-noise di Slow With Horns / Run for Your Life, nella parodia cartoon di Baltihorse.
Un lavoro duro questo Bromst, che richiede più che ascolti impegnati, una grande dedizione all’esserne travolti! Una collezione di esempi torrenziali e didattici per indicare quale possa una essere un buon sentiero verso l’innovazione musicale, a due passi dal secondo decennio del 2000. Questo disco, uscito per la Carpark Records, è un lavoro da avere, qualunque siano le vostre pretese di ascolto musicale.
Credits
Label: Carpark Records – 2009
Line-up: Andy Abelow (Wind, Brass) – Lesser Gonzalez Alvarez (Vocals) – Benny Boeldt (Vocals) – April Camlin (Vocals) – Dan Deacon (Engineer, Artwork, Design) – Brett Allen (Engineer) – Adam Endres (Vocals) – Chester Gwazda (Piano, Engineer) – Jana Hunter (Vocals) – Jeremy Hyman (Percussion) – Dina Kelberman (Vocals) – Lizz King (Vocals) – Connor Kizer (Vocals, Wind, Brass) – Bob O’Brien (Vocals) – Kevin O’Meara (Percussion) – Rich OMeara (Percussion) – Matthew Papich (Guitar) – Ed Schrader (Vocals) – Drew Swinburne (Vocals)
Tracklist:
- Build Voice
- Red F
- Paddling Ghost
- Snookered
- Of the Mountains
- Surprise Stefani
- Wet Wings
- Woof Woof
- Slow With Horns / Run for Your Life
- Baltihorse
- Get Older
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