Home / Recensioni / Album / Villa inferno – The Zen Circus & Brian Ritchie

Villa inferno – The Zen Circus & Brian Ritchie

Prego Signori, entrate! Non siate timidi, entrate! Entrate in Villa inferno! Alcol e sigarette MS per tutti. Niente facce tristi, qui la vita ce la mangiamo a cena. Senza far giri di parole i The Zen Circus fanno parte di quella cinquina di band indie nostrane che vale sempre la pena di vedere live. Sono tre maledetti folk-punk rockers pisani che danno del tu alla tradizione del rock indipendente americana degli ultimi due decenni. Ed ecco che al loro quarto album hanno tirato dentro il loro circo pezzi pregiati di quella scena. Iniziamo da Brian Ritchie (il bassista fondatore dei Violent Femmes) che oltre a produrre il disco si è anche aggregato alla band. La sua presenza ha consolidato l’attitudine punk del gruppo, ben equilibrando le loro tipiche derive folk. Jerry Harrison è stato preso a bordo per suonare le tastiere nella cover Wild Wild Life dei suoi Talking Heads (quale modo migliore per realizzare una cover!). Nel singolo apripista Punk Lullaby siamo davanti al conseguimento di un mood Pixies che aspettavamo da tanto, grazie alla partecipazione ai cori delle sorelle Kim Deal (bassista dei Pixies, chitarrista nelle Breeders) e Kelley Deal (basso nelle Breeders). Poi c’è Giorgio Canali nella ballad francese Les Tantes De La Dimanche e Giulio Favero del Teatro degli Orrori nella prorompente Dead Penfriend. Nella bella Like a girl never would c’è asfalto caldo di un’autostrada le cui linee di basso sinuose sfociano ad un finale flautisco del geniale Brian Ritchie. A queste perle ci sono le gemme della maturità dei The Zen Circus che prendono coraggio nella scrittura in italiano sfornando tre ballate (Figlio di Puttana, Ventenni, Vana Gloria), dove la voce di Appino ricorda con tanti brivdi quella di Rino Gaetano. Figlio di Puttana e Ventanni le sentiremo su tutte le spiagge italiane intorno a fuochi di mezzanotte. Villa Inferno è un disco da custodire nel bauletto dell’auto per viaggi con amici, quei viaggi scanzonati e beffardi che ti porti dentro tutta la vita. Villa inferno si candida ad essere un album cult di questo 2008 sia in Italia che all’estero.

Credits

Label: Unhip records – 2008

Line-up: Appino (Lead Vocals, guitars) – UFO (bass) – Karim Qqru (Drums) – Brian Ritchie (Everything else).

Tracklist:

  1. Dead Penfriend
  2. Wild Wild Life
  3. Beat The Drum
  4. Punk Lullaby
  5. Dirty Feet
  6. Figlio Di Puttana
  7. Like A Girl Never Would
  8. Narodna Pjesma
  9. He Was Robert Zimmermann
  10. Vana Gloria
  11. Oh, The River!
  12. Vent’anni
  13. Les Tantes De La Dimanche

Links: MySpace

Ti potrebbe interessare...

Travis_LA_Times_album_cover_artwork_review

L.A. Times – Travis

Succede che trascorrono 25 anni in un soffio e ti ritrovi a fare i conti …