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Urlare al cielo per alleviare il dolore: intervista a Lef e Carmelo Pipitone (O.R.k. )

ORK-high (1)Travolti dall’uragano di sound post-progressive a tinte post-grunge dell’ultimo album Screamnasium della super-combo italo-inglese O.R.k., non potevamo non incontrare LEF e Carmelo (MELLO) Pipitone per approfondire i temi e le collaborazioni eccellenti del disco, da Elisa a Jo Quail. Un altro importante capitolo di questo progetto che ha veramente raggiunto l’apice di originalità muovendosi nella scia di quegli anni novanta mai tramontati.

Partiamo dal titolo di questo ultimo vostro lavoro. Andiamo dietro Screamnasium e gettiamo la lente d’ingrandimento sul concetto della terapia dell’urlo dello psicoterapeuta Arthur Janov…
MELLO –  L’unica via efficace da seguire per “curarsi” in un mondo che ti ha sostanzialmente fatto solo del male è quella di riportare alla luce la sofferenza infantile che non abbiamo avuto mai modo di esprimere veramente, e urlarla al cielo sperando di alleviare il dolore! Come tutti, abbiamo la necessità di andare avanti, anche se il cammino viene spesso rallentato dai demoni che ci portiamo dentro. Screamnasium è il nostro modo di combatterli.

Rispetto ai precedenti album, in Screamnasium sembra esserci ancora più identità e consolidamento di scelte soniche… quali sono stati i principali approcci creativi che lo hanno contraddistinto?
MELLO –  Il nostro è sempre stato un odorarci vicendevolmente. Abbiamo sempre giocato un po’ con la nostra musica e con questo lavoro volevamo assecondare ancora di più il nostro istinto musicale, lasciarci andare per vedere cosa sarebbe successo. Il risultato ci ha inevitabilmente posizionato in un periodo storico ben preciso caro a tutti noi, non esclusivamente legato ad una motivazione musicale, i nostri anni 90.

As I leave è il singolo perfetto, le linee di chitarra sono magiche, rimbalzi tra l’acustico e l’elettrico in un equilibrio perfetto, possiamo dire che definisce appieno l’idea di rock degli O.R.K… come è nato ?
MELLO – Questo era uno di quei pezzi che all’inizio mi convincevano meno ma che, col passare del tempo, ho imparato ad amare. Nella sua semplicità nasconde tutta la potenza che volevamo comunicare, ognuno di noi qui s’è spinto oltre e Lef ha decisamente alzato il livello graffiando irreversibilmente la sagoma del nostro poligono di tiro.

Con Consequence mi è venuta in mente la suggestione che Elisa possa essere anche una voce femminile per il prog-metal. Possiamo approfondire questa collaborazione?
LEF – Sai, la definizione dei diversi mondi musicali è spesso cosa soggettiva. Per esempio nessuno di noi O.R.k. penserebbe a quello che suoniamo come lontanamente riconducibile a sfere prog o metal, soprattutto nel caso di Scremnasium, album con pezzi più o meno sui 4 minuti, songwriting molto viscerale e mai cervellotico, tanta chitarra acustica e anche nel caso dell’elettrica un suono molto caldo e graffiante tipico di un area “rock alternativa”. Questa sonorità è piaciuta molto ad Elisa e sin dalle prime chiacchierate ci siamo trovati con lei e Andrea a scambiare battute sui tanti ascolti che abbiamo in comune (le piacciono tanto i Tool tanto per dirne una). La connessione è avvenuta grazie ad Alessandra Pescetta, regista cinematografica visionaria per cui ho scritto molte colonne sonore… in passato ha girato anche video musicali per diversi artisti italiani tra i quali Elisa. Il pezzo Consequence necessitava di una voce femminile importante e il pensiero è andato immediatamente a lei.

Someone Waits è il finale dove emergono ancora una volta le doti vocali immense di Lef esaltate anche dal violencello di Jo Quail. Parliamo anche di questo brano e di quest’altra preziosa collaborazione?
LEF – Jo Quail è una violoncellista favolosa che ha già collaborato con me su alcune colonne sonore. Il suo suono è incredibile sia come strumento acustico sia per le parti più elettriche e prodotte… tra l’altro è una persona meravigliosa e per noi O.R.k. questo aspetto – quello relazionale/personale – è veramente importante. Come spesso ripetiamo, siamo una family prima ancora che una band…

Gli O.R.k. hanno sempre caratterizzato l’artwork dei propri dischi puntando sulla ricerca dell’intreccio con il mondo del Graphic novel e Comics. Questa volta c’è il duo creativo  Adam Jones (Tool) e Denis Rodier (Marvel/DC Comics). Come è nata questa collaborazione e qual è il concept dietro?
LEF – Adam e Denis (cari amici di Pat) hanno lavorato anche all’artwork di Ramagehead e squadra vincente non si cambia! Soprattutto quando non serve nemmeno discutere eventuali idee tanto è perfetta la sintonia di pensiero e di sensibilità artistica. Con qualche ascolto dei brani e il titolo del disco sapevano esattamente in che direzione andare e non potremmo essere più contenti di così

5 dischi che vi hanno accompagnato e  fatto sopravvivere durante il periodo di Loockdown e che forse in un certo senso vi hanno anche ispirato per Screamnasium?
MELLO – Questa è ovviamente solo una piccola parte della musica che ho divorato in questi ultimi 2 anni ma questi dischi in particolare mi hanno sollevato tante e tante volte:  Sometimes I wish we were an eagle (Bill Callahan), Superwolves (Matt Sweeney and Bonnie Prince Billy), Mr. Morale and the big Steppers (Kendrick Lamar), In the shape of a storm (Damien Jurado), The burden of Restlessness (King Buffalo).

Link: Sito Ufficiale.

Album – streaming

AS I LEAVE – video

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