Ritorna settembre. Ritorna un evento targato Rockalvi di Peppe Guarino a sostegno della Onlus Camilla la Stella che brilla. Ritorna la vita post-covid. Una pioggerellina inglese bagna la sabbia del Flava Beach ma poi demorde davanti al desiderio di vita. I live set di Polacari e A Copy for Collapse e le ballate folk di Valerio Bruner tracciano la danza sciamanica che spegnerà la pioggia.
Quando la notte si tuffa nel Mar Tirreno, inizia l’esibizione dei Little Pieces of Marmelade. I due ragazzi non tradiscono le aspettative dei giovani accorsi. Sì, un pubblico giovane! É stato emozionante vederli saltare a limite del pogo in preda all’onda d’urto dei LPOM. É la testimonianza che se ai cuccioli proponi da mangiare cose buone ovviamente cercheranno quelle da giovani. Il live show del duo di Filottrano è un flusso di coscienza rock. Il sipario si alza con un’atmosferica Crib. Una cliamx ascendente ricca di suggestioni che deflagrano in un finale dirompente. Il brano svela anche il passato dei LPOM, fatto di pezzi che hanno radici grunge estreme che chiamano in causa Bitch, Man killed by the hero e Pigman. La scaletta scorre in uno shaker crossover di brandelli sparsi, pezzi residuali di marmellata storica del rock che non ti aspetti. Digital Cramps si spegne con la provocazione zeppeliniana del riff di Kasmir. In questo flusso c’è di tutto, ci puoi ritrovare anche frammenti di riff di Bye Bye Bombay degli Afterhours prima di Ballan-tee. Le suggestioni e gli impulsi sono sempre in piena discontinuità. Un cut-up di riff che ti uncina ad ogni istante. In questa nuvola valvolare si perdono i bordi delle canzoni. Ci sono salti spazio-temporali nella storia del rock. Sento ancora la voce della ragazzina che si chiede perchè One cup of happiness finisca con quelle note inattese che non ci sono sul disco. Quando tornerà a casa quella ragazzina scoprirà che quelle note provengono da Shine You Crazy Diamond dei Pink Floyd, se avrà cura di andare oltre e comprendere che il passato può tornare con nuova energia e vitalità.
I LPOM diventano involontariamente una sorta di Jack Black in una school of rock dell’anima, inventano un vademecum rock da urlo, tutto frutto di istinto e talento vero. DD e Frankie sono una forza della natura. Dal vivo trascinano con una spontaneità che mancava da troppo tempo. La loro è pura gioia di suonare. Da non perdere! Poco importa se sono passati per X-Factor, anzi ancora una volta dobbiamo ringraziare il Signor Agnelli per aver spinto la sua luce su queste due giovani promesse. All’estero sarebbero già il caso.
Home / Editoriali / School of rock: Little Pieces of Marmelade @ Rockalvi Night Flava beach 03/09/21
Ti potrebbe interessare...
Bono/Burattini e Marta Del Grandi @ Out Here Festival (AV) 18/05/2024
Il doppio appuntamento dell’Out Here Festival poteva a prima vista sembrare un azzardo per aver …