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Nijimusi – OOIOO

OOIOO - Nijimusi - coverA metà gennaio solo pochi potevano prevedere quanto accade in questi giorni in Italia e nel mondo, ma riascoltando oggi la nuova fatica sperimentale dei giapponesi OOIOO la sensazione è quella di una terribile premonizione, sin dall’intro Nijimusi, le cui urla schizofreniche sembrano la perfetta colonna sonora della pandemia che imperversa. La formazione fondata dall’ex batterista e ora cantante e chitarrista YoshimiO, a lungo attiva con i Boredoms, band di punta dell’avanguardia sperimentale del Sol Levante, sigla il suo ottavo album di studio in oltre vent’anni di attività. Lo fa con una poetica elementare, che mette i suoni al centro dell’esperienza musicale, prima di armonie, testi, melodie e ogni altra forma di messaggio strutturato. Ed è infatti un consapevole processo di destrutturazione, creato “senza una precisa ragione”, dichiara la stessa band, quello che viene documentato da brani come Nijimu, che frantuma le strutture di pop e drum’n’bass in scaglie affilate di cristalli e lapilli. Jibun omaggia il prog anni ’70, sempre caro ai nipponici, con capovolgimenti di fronte avvolgenti, mentre si inerpica, con una concezione armonica tutta orientale, su una voce atonale e strozzata al suono di una marcia da automa inceppato che sprofonda in abissi imprevedibili. Ci si immerge nei loop nevrotici e i linguaggi alieni di Tisou, entrando nei laboratori segreti di Asozan5, in cui rimbombano suoni sinistri di inquietanti ricerche, che partoriscono sconquassati mostriciattoli. Ma il ricordo della tradizione giapponese affiora nella processione rituale di Bulun, con tamburi marziali e voci misteriche che combattono demoni, per poi incrociare un’orchestrina jazz che rifà a memoria il repertorio di Max Roach, decidendo di partire insieme per un viaggio astrale lungo rotte inesplorate e sorprendenti. Con un titolo lunghissimo, che ricorda quelli scritti da Mogol per Amore e non amore di Lucio Battisti, Walk for “345” minutes, while saying “Ah Yeah!” with a “Mountain Book” in one hand, until a shower of light pours down si sviluppa per oltre 11 minuti, prima come una lenta progressione, moderna, devastante e devastata versione del Bolero di Ravel, poi come un flusso di fraseggi spezzati sull’incalzante ritmo funky. Alla ricerca del puro suono, secondo un approccio che la band spiega con grande semplicità, affermando che gli strumenti non sono altro che “oggetti che producono suoni“. Suoni che talvolta fanno il giro del mondo, viaggiando verso la California psichedelica dei Jefferson Airplane, dove Kawasemi Ah, fa un bagno nelle acque lisergiche di un mondo perduto, mentre una tromba  caliente ne tramanda il ricordo nostalgico.

Credits

Label: Thrill Jockey – 2020

Line-up: Aya (basso) – KayaN (chitarra, tastiere, voce) – YoshimiO (voce, chitarra) – MISHINA (batteria)

Tracklist:

  1. nijimusi
  2. nijimu
  3. jibun
  4. tisou
  5. asozan5
  6. bulun
  7. walk for “345” minutes, while saying “Ah Yeah!” with a “Mountain Book” in one hand, until a shower of light pours down
  8. kawasemi Ah

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