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La mia generazione – Mauro Ermanno Giovanardi

recensione_giovanardi-lamiagenerazione_IMG_201710Scrivere di questo disco è per me un piacere! Dentro c’è tutto quello che più ho amato, la musica e i musicisti del cuore, i miei primi e poi infiniti concerti. La mia adolescenza, il mio sentirmi “alternativa” e allo stesso tempo marziana perché ascoltavo qualcosa che in Italia fino ad allora ancora non c’era.
E’ l’omaggio a quell’età dell’oro, esplosa tra il ’94 e il ’99, in cui un gruppo di musicisti dall’inglese comincia a cantare in italiano, ma staccandosi dal nostro tipico cantautorato, arrivando da contaminazioni esterofile e dando vita a un fermento nuovo.
Mauro Ermanno Giovanardi con i suoi La Crus ne è stato uno dei protagonisti, una delle voci più belle e un grande interprete, che potrebbe cantare qualunque cosa. Negli anni ha ripreso tanto dal passato, da Tenco in poi. Ma trattare di un periodo così recente e contemporaneo non era per niente facile, dal punto di vista sentimentale e interpretativo. Dunque è stato stoico nel prendersi un forte rischio.
Non vuole essere un’operazione nostalgia, niente confronti con le versioni originali e niente sentimentalismi quindi. Giovanardi omaggia, come si diceva, un’epoca meravigliosa per la musica italiana, riprendendo canzoni di colleghi che ne hanno fatto parte, assimilando il testo, e facendole sue, ridando loro un vestito totalmente nuovo. Lavoro corale fatto anche con la collaborazione e produzione di preziosi musicisti con lui da tempo: Leziero Rescigno, Marco Carusino, Gianluca De Rubertis e Lele Battista.
Primo singolo è Aspettando il sole di Neffa e i Messaggeri della Dopa. E’ stata una vera sorpresa. Una tra quelle famose canzoni che ha segnato quell’epoca e che mai mi sarei aspettata interpretata dal nostro Joe. L’immaginario si sposta a Memphis e dalla scena hip hop si passa al blues. E’ un disco dove si nota lo sforzo che tutto risulti omogeneo. Il punto di partenza sono state canzoni totalmente diverse tra loro e cantate in modo totalmente diverso dai loro protagonisti, come ad esempio Ferretti o Emidio Clementi che hanno un modo molto personale di raccontare.
Si avverte subito il grande cuore e la grande umiltà con cui è stato fatto questo disco, e come ci dice lo stesso Giovanardi c’è voluta anche tanta testa per fare quadrare tutto. Una chicca sono i duetti con alcuni di quella generazione che ricantano pezzi degli altri, così Manuel Agnelli ricanta Huomini dei Ritmo Tribale di Edda, Samuel Romano dei Subsonica Cieli Neri dei Bluvertigo, e Cristiano Godano ed Emidio Clementi rifanno Forma e sostanza dei CSI, che ci ricorda nell’intro più una Loser di Beck. Anni in cui le major puntarono su queste band, vedendone il grande potenziale, dove il loro pubblico crebbe esponenzialmente fino all’indimenticabile primo posto in classifica raggiunto dai CSI con Tabula Rasa Elettrificata. Ultimo duetto è Baby Dull degli Üstmamò con Rachele Bastreghi, perché i Baustelle sono i diretti discendenti di quell’epoca. C’è Lieve, Non è per sempre, Cose difficili, Lasciati, Stelle Buone, Il primo Dio, tutti titoli che fanno venire la pelle d’oca a quelli della “mia generazione”. E una Corto Maltese dei Mau Mau riuscitissima, che gli si cuce addosso su misura. Ritroviamo anche una nuova Nera Signora, pezzo che non so quanto ho amato, proprio dei La Crus, in una nuova versione. C’è Nick Cave, Morricone, anni Sessanta, orchestra, western, tutto quello che Giovanardi ama ed è diventato nel tempo.
La mia generazione è questa: sono queste canzoni, questi interpreti, quegli anni che non si ripeteranno mai più, e personalmente ho avuto il piacere di ritrovare tutto in un disco così curato e cantato da una delle anime belle di quel periodo. Mi sento fortunata di averli vissuti in prima persona e invito i giovani, che purtroppo se li sono persi, a recuperarli.

Credits

Label: Warner Music Italy – 2017

Line-up: Mauro Ermanno Giovanardi

Tracklist:

  1. Aspettando il sole
  2. Lieve
  3. Huomini (with Manuel Agnelli)
  4. Non è per sempre
  5. Cose difficili
  6. Baby Dull (with Rachele Bastreghi)
  7. Forma e sostanza (with Emidio Clementi e Cristiano Godano)
  8. Lasciati
  9. Cieli neri (with Samuel Romano)
  10. Corto Maltese
  11. Stelle buone
  12. Nera signora
  13. Il primo Dio

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La mia generazione – streaming

Baby Dull – video

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