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A – M.A.Y.A.

recensione_maya-a-IMG_201602A è la prima lettera dell’alfabeto, l’inizio di una serie, il punto di partenza di un percorso.
A è anche il nome del primo ed autoprodotto ep dei M.A.Y.A, gruppo post-rock-post-punk-post-alternative-post-picchioparecchio made in Toscana, Castiglioncello per la precisione.
A e le sue 4 tracce ci fanno respirare molecole di rock, di quello suonato ed arrangiato con pancia e bicipiti, di quello sudato, scantinato e sapientemente raffinato. Le sonorità sono potenti, ma mai over volume. La voce femminile, delicata ed a volte un po’ sfuggente, di Serena Marconi crea contrasti interessanti con i muri tirati su dalla chitarra di Francesco Salvadori, dalla batteria di Mattia Salvadori e dal basso di Federico Spina.
A è un Ep che profuma di anni 90, di melodie malinconiche in cui non sembra finalmente obbligatorio divertirci e ballare a tutti i costi; 2U, traccia di apertura, ne è l’esempio. In Sven la ritmica si fa più incalzante: i dialoghi di controcanto si amalgamano soavi con le distorsioni, così come il loop ipnotico di Because; il risultato è solido ed avvolgente.
Solido ed avvolgente, ecco il punto di partenza dei M.A.Y.A.
Forse quattro tracce ancora non sono sufficienti per avere un’idea chiara su un progetto in toto, ma se il buongiorno si vede dal mattino, e dalla copertina dell’ep, allora respiriamone tutti a pieni polmoni.

Credits

Label: Autoproduzione -2016

Line-up: Serena Marconi (voce), Francesco Salvadori (chitarra, cori), Mattia Salvadori (batteria), Federico Spina (basso, cori)

Tracklist:

  1. 2U
  2. Sven
  3. Disembler
  4. Beacause

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A ep – streaming

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