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Non canto per cantare – Cranchi

recensione_Cranchi-NonCantoPerCantare_IMG_201506Massimiliano Cranchi è giunto al suo terzo album con una consapevolezza in più “Non canto per cantare”. Non solo un titolo ma una dichiarazione di pace e di guerra, al contempo. Una dichiarazione di intenti artistici e di vita.
Non canto per cantare è una sottile ed acuta visione del mondo in cui viviamo: riflessioni, aspirazioni e memorie in dieci brani di cantautorato folk.
Si sente l’odore del grano appena tagliato ne Il Cantico: un inno alla verità, alla realtà (“siamo tutti un po’ disperati sulla soglia dei trentanni”), ma anche un inno alla speranza.
La malinconica Mariposa cresce di intensità anche grazie al suono di archi e del pianoforte, mentre 11 Settembre 1973 è un brano ricco di forza e di rabbia. Il colpo di stato in Cile è un evento troppo complesso da dire con una sola canzone, ma anche i Cranchi hanno aggiunto un importante tassello a questo racconto. Bombardamenti, colpi di fucile, e lo strazio resistente di Victor Jara in un brano di folk rock davvero apprezzabile.
L’incelabile amore di Cranchi per De Gregori si svela anche in una semplice citazione: California 1849 inizia il suo canto con le parole “Stella stellina”, per proseguire tra il deserto americano ed il sound dei Modena City Ramblers.
La ricerca dell’amore viene cantato ne L’isola infelice: un brano di musica popolare, che profuma di tradizione e tempi andati così come il seguente Dove sei e dove vai.
La tragica vicenda di Giorgio Ambrosoli viene raccontata in modo lucido ed originale in Eroe Borghese, con un piglio quasi scanzonato ma comunque perfettamente azzeccato.
Il suono della fisarmonica riempie l’aria in Mia madre e mio padre, un brano intimo e profondo ispirato da Il vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago.
Sogni ed utopie nella vita di coppia e nella società vengono cantate in Giulia, brano conclusivo di Non canto per cantare, un disco dove non si trovano canzonette.
Non canto per cantare è un disco combattente e visceralmente legato agli ideali politici della sinistra ed a tutto il movimento culturale storicamente di riferimento. Un disco suonato bene e curato negli arrangiamenti. Un disco che appare nelle sue sembianze decisamente datato, ma che riesce ad essere comunque attuale e piacevole.
Non canto per cantare non lascerà un segno indelebile nelle vostre vite né tantomeno nelle classifiche di vendita, ma è un disco cantautorale vero, appunto che “non canta per cantare”, in un’Italia dove i cantautori ormai sono al passo addirittura successivo al mero canto, e spesso cantano solo per far ballare.

Credits

Label: In The bottle / New Model Label – 2015

Line-up: Massimiliano Cranchi (voce e chitarra acustica) – Marco Degli Esposti (voce, chitarra acustica 12 corde, elettrica e banjo) – simone Castaldelli (basso e cori) – Federico Maio (batteria, cori) – David Merighi (pianoforte, rhodes, cori)

Tracklist:

  1. Il Cantico
  2. Mariposa
  3. 11 Settembre ’73
  4. California 1849
  5. Tenda Rossa
  6. L’isola infelice
  7. Dove sei e dove vai
  8. Eroe borghese
  9. Mia madre e mio padre
  10. Giulia

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Non canto per cantare – streaming

 

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