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Live in Dresden – Nordgarden

recensione_nordgarden-liveindresden_IMG_201504Terje Nordgarden prosegue il suo viaggio sincero nella musica. Da solo, con chitarra e pedaliera, in giro per l’Europa. Dalla Norvegia alla Sicilia, si è fermato a Dresda e nella chiesa di Dreikonigs ha registrato un concerto che il 7 Aprile è diventato un album autoprodotto. Live in Dresden è un album da ascoltare in viaggio… chi non vorrebbe avere al suo fianco un’amico con tante storie da raccontare?
L’artista norvegese in 13 tracce ripercorre la sua carriera, la storia di un musicista, di un uomo e dei suoi viaggi. Da solo sul palco, corpo unico con la sua chitarra, Terje cattura l’ascoltatore fin dalle prime note. A brighter kind of blue (dall’omonimo album del 2006) apre il disco: il concerto inizia.
They’re building, they’re building dal più recente You gotta get ready è un brano che culla l’ascoltatore per poi sfociare in un crescendo di suoni disposti in loop su più strati; My father the Sailor è elegante e swingeggiante; All yr notes è una splendida costruzione rock-pop che risale al primo album di Terje Nordgarden.
In questo Live in Dresden c’è anche spazio per una perla già contenuta nell’ultimo album in studio, Dieci, dedicato alla canzone italiana: Invisibile di Cristina Donà è un brano bellissimo che riesce a splendere anche nella nuova luce accesa dall’artista norvegese.
Frizzante nella sua essenzialità live (con tanto di clap hands del pubblico), Keep it shining on the inside anticipa la complessa esecuzione di 2nd flight dove una miriade di suoni vengono disposti uno sull’altro da Terje, con una grande maestria ed efficacia di risultati.
La carezza di Blessed disegna paesaggi notturni, morbidi di neve fresca prossimi a sciogliersi lasciando spazio al sole Up the hillside. Terje di brano in brano sfoggia le sue capacità di one-man-band, nel modo più convincente possibile, trasmettendo tutta la sua passione che poi canta magnificamente in The path of love.
Swing e jazz, con una personalità quasi da crooner statunitense, Good things die splende anche nella imitazione del suono di tromba.
Il concerto sta finendo, ed anche ascoltando il disco si riesce a percepire questa sensazione: è il tempo di un’altra cover di una bellezza spiazzante. The night dei Morphine è portata in alto dalla voce di Terje che brilla tremante come una stella mentre la chitarra la accompagna con un suono pieno ed essenziale. La semplicità paga, innamora.
Il blues di B minor Tinitus Blues chiude la serata, e gli applausi sono meritatissimi.
Questo è Live in Dresden, per chi non ha mai assistito personalmente ad un live di Nordgarden, per chi vuole rivivere quelle sensazioni, per chi vuole consigliare ad un amico la musica vera, quella incapace di deludere, quella che non bada alla perfezione dei suoni, ma alle sole vibrazioni che trasmette.

Credits

Label: GDN Records – 2015

Line-up: Terje Nordgarden; registrato da Thomas Fiedler alla Dreikonigskirche di Dresda il 2 February 2014, mixato da Terje Nordgarden, masterizzato da Alessandro Guglielmo a Elettroformati (MI)

Tracklist:

  1. A brighter kin of blue
  2. They’re building, they’re building
  3. My father the Sailor
  4. All yr notes
  5. Invisibile
  6. Keep it shining on the inside
  7. 2nd flight
  8. Blessed
  9. Up the hillside
  10. The path of love
  11. Good things die
  12. The night
  13. B Minor Tinitus Blues

Link: Sito Ufficiale, Facebook

Live in Dresden – streaming

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