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Don’t Look At The Moon – Plastic Man

recensione_plasticman-dontlookatthemoon_IMG_201502Ascoltando i Plastic Man si ritorna indietro nel tempo, percorrendo diverse epoche musicali, spaziando quindi tra le atmosfere punk e quelle psichedeliche, tra il garage e il più recente britpop. Un incontro di stili musicali concentrati in un unico album. Don’t Look At The Moon, l’ultimo disco della band di Firenze formatasi dall’incontro tra Raffaele e Diletta (Casanovas) e da Fabio (Go!Zilla), è intriso di tutti questi stili, impregnato di suoni scelti in maniera ottimale; gli effetti delle chitarre, che ricadono su fuzz, tremolii e riverberi, i colpi puliti della batteria e il ritmo tartassante del basso, dimostrano che il tipo di rock che i Plastic Man vogliono riproporre è ben ragionato, ma anche istintivo e fresco.
All’apparenza potrebbe sembrare un lavoro un po’ monotono, ma in realtà dimostra un’ottima eterogeneità nei brani; molta pulizia in North Polar Land e Blue And Black Dream, rapidità in Black Hole, cattiveria in Rolling Machine, confusione in Play The Card, ultimo dei dodici brani del disco.
I Plastic Man, dopo il primo Ep uscito nel Novembre 2013, ritornano con ottime prospettive, rallegrandoci con questo nuovo disco, uscito in Febbraio 2015 sotto l’egida della Black Candy, perché fanno riemergere stupende sonorità del passato, riviste però in chiave moderna.

Credits

Label: Black Candy – 2015

Line-up: Raffaele Lampronti (Voce, Chitarra) – Diletta Casanova (Basso) – Leonardo Innocenti (Batteria)

Tracklist:

  1. North Polar Land
  2. Blue And Black Dream
  3. Black Hole
  4. Needle Point
  5. Paroxetine
  6. Don’t Look At The Moon
  7. He Didn’t Know
  8. Rolling Machine
  9. Tom’s Tree
  10. Sun Is Going Mad
  11. Mike, The Center Of The World
  12. Play The Card

Link: Facebook

Don’t look at the Moon – teaser video

Don’t look at the Moon – streaming

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