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Fatti della stessa sostanza delle stelle: Deproducers in “Planetario” live @ Teatro dal Verme Milano 23/02/2015

livereport_Deproducers_IMG1_201502I Deproducers, collettivo artistico composto da Vittorio Cosma, Max Casacci, Riccardo Sinigallia e Gianni Maroccolo, autori di due colonne sonore per Italy in a day di Gabriele Salvatores e La Vita Oscena di Renato De Maria, si uniscono per dare vita ad un progetto ambizioso: armonizzare musica e scienza in vere e proprie conferenze scientifiche raccontate in maniera accessibile ai più e musicate dai quattro di cui sopra. Primo capitolo di questa enciclopedia in musica è Planetario, disco e live che raccontano il cosmo e l’uomo che ne è parte e ospite. A Milano il live dei Deproducers si svolge al Teatro dal Verme a dodici minuti di metro dal Planetario Ulrico Hoepli che presta il suo direttore Fabio Peri ai Deproducers come frontman. Il palco è buio e si presenta come una struttura geometrica in cui gli strumenti, e poco dopo i musicisti, fanno capolino da buchi esagonali. Sopra il proscenio tante piccole stelle artificiali illuminano un finto cielo nero che giammai si può vedere sopra le teste di noi abitanti milanesi. Alle 21 e 30 la conferenza di astrofisica inizia ricordandoci che siamo fatti della stessa materia delle stelle ed è per questo che ci attraggono da millenni nel loro mistero.
Le musiche dei Deproducers creano una magica alchimia con le parole di Peri che, ad un tratto, nel buio, tra le immagini di mondi lontani anni luce, nella mia mente si confonde con quella di Giovanni Lindo Ferretti.
livereport_Deproducers_IMG2_201502Le sonorità complesse, incantate, notturne, elettriche creano fascinazioni metafisiche sulle fisiche elucubrazioni scientifiche della creazione delle stelle, della loro espansione, della mitologia, dell’ambizione umana di trovare altri mondi da scoprire, dei codici binari di messaggi che sono inviati per trovarli. Chissà forse fra ventitremila anni una risposta arriverà ai posteri.
La voce quieta, timida, l’entusiasmo, quello vero, quello dell’apprendimento dei bambini, che illuminano gli occhi di Fabio Peri, sono una ventata di infinito che per un attimo sembra a portata di mano. La mente si perde, si spaventa, si sente piccola di fronte a tanta grandezza, poi torna ad aprirsi, a chiedere, a emozionarsi nel flusso della musica cui ora si aggiunge il canto di Sinigallia nella cover Siamo figli delle stelle di Alan Sorrenti. La conferenza si conclude con un’alba artificiale lasciando aperti quesiti scientifici e moti interiori che ricercano il senso dell’essere umano in tanto immenso mistero. C’è tempo per un ultimo brano dei Deproducers, che funge un po’ da bis e non fa parte del progetto Planetario, Just One Day dalla colonna sonora di Italy in a day di Gabriele Salvatores.
E’ un progetto sui generis Planetario, è un progetto ambizioso e alto coniugare la scienza e la musica, poco votato a logiche commerciali e molto vicino all’idea che la conoscenza debba essere proprietà dei più e che debba generare emozione e stupore, è un progetto d’avanguardia portato “in un momento storico come questo, l’illuminismo antiestetico, non esteriore ma fortemente di contenuto, è il passaggio obbligato per ritornare a una verità non dettata dal regime del consumismo”, come afferma in un’intervista Vittorio Cosma. E’ un progetto che merita attenzione perché parla all’uomo dell’uomo.

Galleria fotografica di Teresa Enhiak Nanni

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