Home / Recensioni / Album / Restriction – Archive

Restriction – Archive

ArticleSharedImage-27784La musica deve sorprendere, deve saper disegnare viaggi mentali. Ogni album degli Archive ha questo potere trascendentale cinematico. Riescono a reinventarsi ogni volta. La band di South London sfugge a catalogazione, aggrappandosi a quell’idea di collettivo creativo aperto che è iniziato dieci anni fa. Tutto ruota intorno ai fondatori Darius Keeler e Danny Griffiths, due meastri della programmazione e dei sintetizzatori. Il sound degli Archive è multiforme e cangiante come la pelle di un serpente. Si accorda e modella al mood dei brani esaltando i nuclei melodci che li caratterizza. Il DNA trip-pop della band affiora negli inserti di elettronica densa e nei beat sporchi e profondi che si possono ascoltare in brani come in Kid Corner, Riding Squares e Ruination. L’anima progressive con derive pschedeliche e post-rock si espande in brani unici ed impetuosi come Crushed e Ladders. La voce femminile di Holly Martin impreziosisce il progetto perchè possiede sia  i colori tenui ed angelici  adatti per parti corali di natura prog-rock che quelli più scuri di matrice soul-trip-pop, questa sua peculiarità si manifesta in brani come Black and Blue e End of Our Days. Dave Pen è la voce maschile perfetta per queste atmosfere senza tempo, magnifica la sua interpretazione in Greater GoodbyeFeel it è lo spasmo rock’n’roll del disco. Questo decimo capitolo della discografia degli Archive è elegante e vario in tutte le dodici tracce che lo compongono. Di sicuro è stato un bene per gli Archive aver abbandonato presto l’idea di muoverisi nei soli territori trip-pop, dominati dai Massive Attack e dai Portishead, perchè oggi questa scelta ci regala una band dal suono unico ed originale. Restriction è già tra i migliori album di questo anno che sta iniziando.

Credits

Label: Dangervisit – 2015

Line-up: Darius Keeler – (Sintetizzatori, piano, programmazione, arrangiamenti) – Danny Griffiths (Sintetizzatori, campionatori, programmazione, arrangiamenti) – Pollard Berrier (voce, chitarra, programmazione, arrangiamenti) – Dave Pen (voce, chitarra, percussioni) – Maria Q (voce) – Holly Martin (voce) – Steve Harris (chitarra) – Jonathan Noyce (basso) – Steve (“the menace”) Davis (basso) – Smiley / Steve Barnard (batteria) – Mickey Hurcombe (chitarra) – Tom Brazelle (armonica).

Tracklist:

1. Feel It
2. Restriction
3. Kid Corner
4. End Of Our Days
5. Third Quarter Storm
6. Half Built Houses
7. Riding In Squares
8. Ruination
9. Crushed
10. Black And Blue
11. Greater Goodbye
12. Ladders
Link: Sito Ufficiale

End Of Our Days – Video

Spotify streaming

Suggestions

[amazon_enhanced asin=”B00OJWJTSO” /]

Ti potrebbe interessare...

Travis_LA_Times_album_cover_artwork_review

L.A. Times – Travis

Succede che trascorrono 25 anni in un soffio e ti ritrovi a fare i conti …

Leave a Reply