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La cupa magia di Endless Tapes

Endless Tapes

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Endless Tapes è un progetto nato qualche anno fa dalla volontà di Alessandro “Petrol” Pedretti (batterista de I Giuradei) di confrontarsi con uno dei suoi miti musicali, il bassista dei Porcupine Tree, l’australiano Colin Edwin.

Dopo un lungo lavoro svolto a distanza tra Italia ed Inghilterra, nel 2013 è stato pubblicato l’omonimo Ep, Endless Tapes. Una pubblicazione uscita senza tanto clamore e sforzo promozionale per l’etichetta inglese Burning Shed.
Endless Tapes, per ovvi motivi, viene immediatamente legato al mondo progressive, ma nei quattro brani che compongono l’Ep c’è anche ben altro. Si spazia tra il post-rock più morbido e dilatato di certi Mogwai, viaggiando in un mondo tanto onirico quanto realmente claustrofobico. Ambienti cupi, urbani, dove l’analogico si mescola all’elettronico e cerca colore nelle tastiere e nella chitarra, imbatte negli spigoli ed i cambi di direzione della batteria, scopre morbide anse nelle note di basso.
Un magnifico progetto che ben si presta all’autunno che a breve ci dominerà; un progetto che a breve ritornerà dal vivo in Italia e che è bene ritirare fuori dal cassetto. E’ giunto il tempo di fare il cambio dell’armadio.

Punto di vista differente – video

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