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La sottile linea melodica del progressive moderno: intervista a Daniel Cavanagh (Anathema)

Per la seconda volta LostHighways incontra gli Anathema. Le menti di questa longeva prog band sono i due fratelli Cavanagh. La prima volta abbiamo incrociato Vincent, senza dubbio il leader  della band nel contesto live, mentre questa volta abbiamo voluto intervistare Daniel, l’anima compositiva del progetto. Numerosi riconoscimenti sono stati attribuiti all’ultimo fantastico lavoro Weather Systems. Riviste del settore hanno giustamente riconosciuto agli Anathema numerosi premi come migliore live band tra le nuove generazioni post-progressive. Losthighways ama il rock pensato, il rock che fa pensare e non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di condividere con i propri lettori un approfondimento speciale.

Perchè avete scelto Weather Systems come titolo del vostro album? Ho notato la presenza di eventi naturali come metafora della vita nelle foto del booklet, nel titolo e in alcuni versi dei brani…
L’obiettivo primario nel nostro approccio compositivo è quello di comunicare forti emozioni. Siccome nella vita gli eventi emozionali possono essere movimentati come una tempesta, luccicanti come una meravigliosa giornata di sole o grigi e tristi come uggiosi pomeriggi d’inverno, è stato automatico e facile trovare questa metafora nelle nostre canzoni. Abbiamo cercato di trovare un sottile legame tra i sistemi emozionali interiori dell’uomo con quelli esterni legati ad eventi della natura. Le tue osservazioni sono corrette perché devi sapere che in un primo momento sono state scritte solo quattro canzoni (The Gathering Of The Clouds, Lightning Song, Sunlight, The Storm Before The Calm) che avevano in comune proprio l’aspetto naturalistico-meteorologico. Proprio intorno a questo primo gruppo di pezzi abbiamo poi costruito il disco che in una prima fase doveva essere un EP. Il titolo è venuto naturale da questo processo compositivo, e racchiude in pieno la nostra passione per la magnificenza della natura in tutte le sue manifestazioni.

Posso dire che con quest’ultimo disco gli Anathema hanno raggiunto il miglior suono post-progressive in termini di melodia e arrangiamenti orchestrali?
Non so se abbiamo raggiunto un migliore sound post-progressive perchè forse non considero gli Anathema solamente una band post-progressive! Certamente abbiamo realizzato il nostro migliore album in termini di suono perché c’è stata la migliore produzione artistica della nostra carriera. C’è stato il maggiore sforzo di squadra dal primo giorno di registrazione fino alle ore notturne dell’ultimo. C’è stata una bella sinergia in particolar modo con il produttore Christer-André Cederberg che è entrato completamente nelle dinamiche artistiche del gruppo ed è stato di una professionalità incredibile seguendo anche il mixing ogni giorno fino a tarda notte. Solo in questo modo si può ottenere un disco con un grande successo, solo avendo la cura del dettaglio. A noi è piaciuto tantissimo lavorare in questa maniera.

Quale brano di Weather Systems preferisci suonare durante un concerto?
Non c’è una traccia in particolare, penso ci siano molti brani che si prestano a belle atmsofere live, ma comunque amo molto la sequenza Untouchable part 1 and part 2.

Cosa è rimasto del vostro primo approccio gothic-metal nel vostro attuale sound?
Sinceramente non molto. Sicuramente è rimasto un certo senso della melodia, di emozionare e certe dinamiche,intendo certo alternarsi di mood tristi e brillanti proprio nella ricerca melodica. Questo tipo di sentire non è mai andato via dalla nostra vis artistica mentre l’approccio pomposo, epico di stampo gothic è totalmente scomparso. In questo ultimo disco abbiamo voluto solo esaltare questa nostra attitudine alla melodia in chiave semplicemente rock.

Voi avete eseguito una cover di Comfortably numb. Cosa pensi dei Pink Floyd? C’è un’altra canzone dei Pink Floyd che ti piacerebbe suonare dal vivo?
Ritengo I Pink Floyd la migliore rock band del mondo nella produzione che va da The Dark Side of the Moon a The Wall in termini di straordinario songwriting, straordinari testi, incredibile cantante ed incredibile chitarrista, magiche tastiere e linee di basso. In pratica tutto perfetto! La magia della loro musica è capace di far innamorare generazioni diverse. Penso che altre poche band abbiano avuto questa caratteristica atemporale come i Pink Floyd. Penso senz’altro ai Beatles, agli U2 di fine anni ottanta, ai Nirvana, ai Pearl Jam ed ai Radiohead. Ritornando al discorso della cover non penso a breve di proporne altre nei nostri live.

Come è nata Internal landscapes? Mi sto riferendo alle parlato di Joe Geraci
Molto semplice. Abbiamo registrato in studio la trama melodica e acustica del brano. Lo abbiamo anche arrangiato e poi è iniziata la ricerca del testo. In un primo momento cercavo ispirazione in qualcosa che si interrogasse su esperienze extrasensoriali, trascendenti, oltre la morte. Mi sono imbattuto in un documentario sul tema girato da regista Kenneth Ring nel 1991, In questo documentario c’è una parte in cui Joe Geraci parla con solenne sincerità di questo tipo di esperienze, dello stato di coscienza nel sentirisi fuori dal corpo umano. Sono rimasto impressionato ed ho voluto che quel parlato fosse la base testuale del brano.  Forse è la mia canzone preferita del disco. Musicalmente è nata con spontaneità artistica in studio e con casualità ha trovato le sue parole.

The beginning and the end – Preview

Anathema – The Beginning and the End (from Weather Systems) by Kscope

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