s/t – 2:54

Vladimiro Vacca Album, Recensioni Lascia un commento

Vento forte. Camminando su una scogliera nordica cercando un perchè seducente. Affondare graffi alla vita che sfugge come un cucciolo irriquieto. Cercare un passaggio sull’autostrada della follia di un giorno. Nella palude della noia non c’è nessuno che ti tende una mano per salvarti, ci sei solo tu che puoi diventare un fiore nel deserto. E’ dietro l’angolo l’attesa di un ricordo che cancellerai alla prima bocca che incrocerai. Voltare pagina di un libro senza rilegatura. Lo spleen che si emana nelle diece tracce delle 2:54 equivale a dieci petali di un rosa scarlatta, che è pungente con le sue spine ma nello stesso tempo è promessa di bellezza ed eleganza. Le due sorelle Hannah e Colette Thurlow hanno attitudine da vendere. Cresciute a base di Queens of Stone Age e Metallica hanno sviluppato un senso per le atmsofere cupe e imponenti che è emerso nella loro spiccata ed innata propensione alla costruzione di gemme pop. Dalla prima traccia Revolving all’ultima Creeping non mancano incisi dall’alto tasso melodico e ipnotico. Il primo disco delle 2:54 è frutto d’istinto, niente calcoli, si sente attraverso quel suono il dolore, la sofferenza per il cinismo seducente che soffia tra le nostre strade, il voler rifiorire senza luce ed acqua. C’è ipnosi new-wave alla Tears for Fears che porta dipendenza. Consigliato per chi si sente una canna al vento.