Home / Editoriali / La semplicità che emoziona: Marco Notari @ I vizi del Pellicano, Fosdondo di Correggio (RE) 25/02/12

La semplicità che emoziona: Marco Notari @ I vizi del Pellicano, Fosdondo di Correggio (RE) 25/02/12

Ci sono “artisti” che hanno bisogno di grandi strutture, di luci ed effetti speciali per emozionare e fare spettacolo mentre altri riescono ad arrivare dritti al cuore anche se suonano su un palchetto rilegato in un angolo di locale disperso in mezzo alla campagna. Fosdondo, paesino di quattro case, una chiesa e, in mezzo ad una distesa di campi, un locale, I vizi del Pellicano. L’atmosfera è quella tipica dei locali della mia zona: tavoloni in legno, odore di tigelle e salumi nell’aria e quel non so che di familiare che ti fa sentire a casa anche in un posto che manco sapevi esistesse. Poi un palco, in fondo ad una stanza davanti ad un megaschermo che trasmette gli ultimi minuti di Milan-Juventus. Tempo di liberare il “parterre” e gli artisti possono salire sul palco: questa sera l’appuntamento è con la musica di Marco Notari.
Nel settembre del 2011 il cantautore ha pubblicato il suo terzo disco intitolato Io? e stasera salirà sul palco per presentarlo. Come di consueto, sarà accompagnato da Andrea Bergesio alla tastiera, Pax Caterisano alla batteria, Luca Cognetti alla chitarra e Roberto Sburlati al basso, ovvero i Madam. Il pubblico non è proprio quello delle grandi occasioni, tanto che anche l’artista ci scherza su, ma non servono i grandi numeri per regalare emozioni. E in questo Marco Notari è bravissimo. Con le note della splendida Io, il mio corpo e l’inconscio parte la serata. L’artista si presenta, ci racconta la storia dei brani che andrà ad eseguire, ci regala un po’ di lui senza alcun atteggiamento costruito, ma posizionandosi semplicemente al centro del palco davanti al microfono ed a un piccolo xilofono. La terra senza l’uomo arriva a movimentare un po’ la serata. La gente inizia davvero ad appassionarsi e la band sul palco si diverte, in uno scambio continuo di strumenti e sguardi d’intesa. Io? e l’incanto de Le stelle ci cambieranno pelle avvolgono il pubblico con le loro note. Un tuffo nel recente passato con Io non mi riconosco nel mio stato per poi tornare ai giorni nostri con le note di Hamsik e il suo ritornello ossessivo. La delicatezza di Canzone d’amore e d’anarchia coccola il pubblico che si lascia cullare dalle note, dalla voce di questo ragazzo che ci sta incantando con la sua semplicità. L’energia de L’invasione degli ultracorpi ci porta verso la meraviglia di Ninfee, brano tratto da Oltre lo specchio, primo lavoro in studio ad averlo consacrato all’attenzione di critica e pubblico. Dopo averci raccontato la storia di Dina. Marco e i suoi Madam ci portano nello spazio a bordo dell’Apollo 11. Il ritorno sulla Terra è affidato a La mia vita è un investimento sicuro, che preannuncia il finale: Speciale, Piuma e la coinvolgente Elisewin.
La musica finisce, gli artisti lasciano il palco. Un’ora di musica o poco più. La sensazione che rimane è quella di aver assistito ad uno spettacolo davvero speciale, regalato da un artista puro capace di emozionare con il suo talento. Un artista da seguire, di quelli che meritano davvero e che non ha bisogno di altro se non della musica per dare vita ad una serata davvero speciale. (Foto di Katia Arduini)

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