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Memorie disperse – Karma in auge

Qualche giorno dopo aver ricevuto il loro ep li ho visti, per caso, in concerto. Quindi mi sono messa ad ascoltarli con attenzione. Sono tre, sono della provincia di Taranto. Sono giovani, molto. O almeno, così sembrano. Il loro ep si chiama Memorie disperse. Mi ricordo il titolo, mentre sono lì e ascolto, e penso a quanto sia coerente a ciò che vedo e sento. Ascolto i commenti di chi, come me, è lì di fronte ad assorbire le notte. “Ricordano i vecchi, veri Litfiba”, sento. Può essere, non lo so. A me ricordano la fame, la mancanza, l’assenza, la voglia, la vertigine, il silenzio, il ripetersi del ricordo, la tortura del tempo quando ti è nemico.  Ritorno a casa e infilo l’ep nello stereo dell’auto. Sono sei tracce. Sono 25 minuti in totale. La durata del mio tragitto. Eppure il viaggio è sembrato interspaziale, un termine da cartone animato, ma è quello che mi sembra più idoneo per spiegare. Il dark gothic mi fa sempre un po’ questo effetto, di petto che si apre, di scie nere che sottolineano memorie. Ed in questo ep ritrovo una qualità, una capacità che quasi mi disarma. Arriva Spleen, penso a quanto ho amato ed amo Baudelaire. Penso a quanto lui penserebbe che è bello, questo Spleen dei Karma in auge. Che è questo lo spleen. Sorrido nel considerare che i miei vicini di superstrada non sentono quello che sento. Vorrei avere un altoparlante in cima alla mia auto. Un qualcosa che divulgasse quelle sensazioni. La voce di Salvatore Piccione è così vicina che sembra quasi invadente. Piacevolmente invadente. Come chi fa domande sconvenienti per entrarti dentro. La batteria di Mimmo Frioli trema di vita. Il basso di Giovanni D’Elia vorrebbe suonare per sempre, si sente. E’ tutto estremamente surreale e profondo. Un mare nero, come quello della canzone. Gli ultimi due brani sono i migliori, per me. Illusioni di una Musa e Memorie disperse.
Perché i nostri artisti, quelli veri, devono sempre fare fatiche inaudite per conquistare il giusto riconoscimento? Perché gruppi come questi, che competono senza paura con gruppi di fama internazionale, sono ancora chiusi nelle quattro mura di quattro edifici a quattro chilometri da casa loro?
Cercate e trovate questo ep, perché vi serve.

Credits

Label: Autoprodotto – 2010

Line-up: Salvatore Piccione (voce, chitarra) – Giovanni D’Elia (basso) – Mimmo Frioli (batteria, synth)

Tracklist:

  1. Visione
  2. Spleen
  3. Borderline
  4. Anime Perse
  5. Illusioni Di Una Musa
  6. Memorie Disperse

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