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Loro sono vivi: Mao Zeitung – Perturbazione (videoclip)

competere-300x197Capita di raccontare un video in modo formale, di concentrare l’attenzione sui motivi che ne hanno spinto l’ispirazione, di studiare la sintassi del montaggio, di cogliere i referenti. Capita di analizzare con distacco. Del resto è quello che richiede la critica, se ti va bene. O la scrittura, semplicemente, se ti va di lusso.
E capita di innamorarti, di avere fiducia, di sapere cosa puoi aspettarti senza aspettartelo. Questo non vuol dire non essere obiettivi, poi. La fiducia la riponi nello spazio che scegli o che ti sceglie, e c’è sempre un motivo per alimentarla. E’ questione di testa e cuore. Una questione complessa, perché forte e ostinata come il flusso di un fiume che non si asciuga, semmai straripa.

Capita che scrivere di un video non sia semplice. Eppure il video è semplice. Capita che sia solo importante consigliare di guardarlo. Anche a chi non ne sa nulla. Anche se tu ne sai di più. Di un garage ermetico, della storia di quei cinesi che diventano i Perturbazione, del tavolino di un bar dove hai mangiato, del gattino e della scatola dietro una poltroncina, delle nuvole grigie e basse di maggio, della sincerità. Storie dentro storie che puoi capire solo se la smetti di infilarti il vestito snob dell’indie iperstrutturato!
Rompi gli argini e infrangi le regole. Perché Mao Zeitung (regia di Gigi Giancursi e Andrea Spinelli) dei Perturbazione è un piccolo squarcio sulla verità. Non ha patina. Non ha costumi. Non ha finzioni finte. Non ha trucchi sfacciati e facce leccate. E’ un gioco. Un gioco che tocca un tema importante: l’avanzare di quella Cina che sembra aver invertito le dinamiche del mercato. E Loretta Napoleoni con il suo Maonomics (Rizzoli, 2010) ne ha molto da dire in proposito. Tant’è che la sua strada ha incrociato quella della band di Rivoli in una trama di belle coincidenze.
Mao Zeitung è il nuovo singolo di una band che ha attraversato l’inverno di tante difficoltà. Una band che sceglie da che parte stare, seguendo quell’estetica pop che li ha resi unici. In arrivo un disco di 24 canzoni dal titolo splendido, scrigno dell’intero mondo malinconico e sorridente di cui sono capaci: Del nostro tempo rubato, in uscita il 21 maggio. Un disco urgente, delicato nella furia emotiva, morbido e tagliente, denso e lieve, elettrico e elettronico, pop e rock, educato e istintivo, allegro e cupo. Un universo di galassie umorali dove sai orientarti, perché è così e basta. Al centro la metafora del trasloco e di tutto quello che finisce dentro gli scatoloni, ricordi e riflessioni, personali e sociali. Di questo si dirà più in là!
Per adesso… conta dire che i Perturbazione sono tornati. Hanno scelto Santeria, etichetta con cui in passato hanno dato luce a In circolo. E proprio di quel disco recuperano anche il produttore artistico: Fabio Magistrali. Sono vivi… dove altri sono morti (chi scrive si permette di parafrasarli).
Credono nei vecchi siti (www.perturbazione.com) e nell’uso intelligente del web. Se li hai scelti è perché li ami.

Mao Zeitung – Video

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