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Esplosioni interiori: intervista a Olly Knights (Turin Brakes)

turinSono trascorsi dieci anni da quando i Turin Brakes realizzarono il loro primo disco The Optimist LP. L’anniversario è stato tempo di celebrazione e riflessione. E’ stato il momento di tornare al punto di partenza, a quell’attitudine iniziale che avevano forse un po’ abbandonata negli ultmi dischi usciti per le major. In Outbursts c’è un ritorno all’essenza da grandi cantautori pop-acustici che li aveva fatti subito entrare nelle selezioni per il Mercury Prize 2001. Un disco ricco di ricercatezza melodica e di liriche dense di introspezione, riflessa negli elementi di una potente Madre Natura. Siamo davanti ad un gran bel ritorno e LostHighways ha approfondito con Olly Knights le tematiche di questo ultimo lavoro dei Turin Brakes nel corso di un’intervista telefonica. Si ringrazia A Buzz Supreme per la collaborazione).

Possiamo considerare Outburst come un ritorno al primo approccio di scrittura cantautorale che avevate espresso nel vostro primo disco The Optimist LP?
Sì, possiamo parlare di un ritorno alla stessa attitudine che avevamo in The Optimist LP. Sono comunque passati dieci anni e il sound è simile ma non lo stesso. Comunque possiamo senz’altro parlare di un ritorno agli esordi.

Approfondendo le liriche di Outburst si possono trovare molti riferimenti alla natura, e alla sua potenza (il vento, la tempesta, gli uragani) . Questi riferimenti sono anche nell’artwork. Avete scelto queste metafore per descrivere le differenti esplosioni emotive che caratterizzano le varie canzoni?
Sì, noi spesso usiamo le metafore riferite alla natura perché nel contesto delle liriche significano altro. Altre volte vogliamo sottolineare la potenza della natura sulle nostre vite che spesso dimentichiamo. Prendi l’esempio del vulcano in Islanda, il giorno prima sembrava tutto tranquillo ma poi il giorno dopo nessun volo era possibile e tutto improvvisamente era diventato un grande caos. Ci piace ricordare la potenza della natura che spesso trascuriamo.

tb-studio4-13Dopo l’esperienza con il produttore Ethan Johns (Kings of Leon, ndr), perché avete scelto di autoprodurre questo album?
Per noi la produzione di un disco è parte importante nel processo creativo. Volevamo tornare alla stessa attitudine degli esordi, a quando durante le fasi di registrazione non sentivamo alcuna pressione da parte dell’etichetta (come è accaduto per la Virgin) ed eravamo liberi di focalizzare e raffinare i brani senza avere l’incubo dei tempi ristretti. Con un’etichetta indipendente abbiamo avuto a disposizione una piccola band e più controllo sul disco finale che ci doveva rappresentare pienamente. Non sempre questo è possibile con una major. A noi piace partecipare alla produzione del disco. Questa nostra ultima scelta non elimina la possibilità in futuro di collaborare con altri produttori perché anche in quel caso può essere un’esperienza divertente.

Quale canzone di Outburst preferisci e perché?
Mi metti in difficoltà! A me piacciano tante canzoni di Outburst, ma se dovessi scegliere… direi Apocalips perché il testo è stato scritto da Gale che non scrive molto rispetto a me, ma quando lo fa mi piace molto. Mi piace il suo diverso modo di scrivere e la sue nuove prospettive. Mi piace anche Outburst, la title-track che conclude il disco, perché penso che racchiuda la melodia più magica che io sia riuscito a catturare in questi ultimi dieci anni.

Perché avete scelto come cover Wicked game di Chris Isaak?
Prima di tutto perché amiamo questa canzone. E’ perfetta. Nel suo sound ci ritroviamo molta nostra attitudine, ed inoltre fa immaginare l’America desertica di Chris Isaak che a noi tanto piace. Molto spesso è fondamentale suonare canzoni popolari perché qualche volta ti fornisce identità ai concerti: interpretare in modo perfetto una cover ti dà un certo credito.

Il vostro tour passa sempre per l’Italia. Cosa vi piace dell’Italia?
Noi amiamo il vostro cibo. Il vostro clima, atb-studio5nche se in questi giorni non è bello a Torino e Milano. In particolare siamo attratti dalla vostra incredibile passione e cura per l’amicizia, che vi caratterizza. Una differente attitudine rispetto alla cultura del Nord Europa. Ci piacciono anche molto le donne italiane! Le troviamo bellissime!

Cosa pensi dei social network come nuovi canali di promozione?
Hanno dato la possibilità di intensificare l’interazione tra fan-base e artista. Attraverso il web possiamo scambiare idee con i fans, cosa che prima dell’esplosione di internet non era possibile. Io trovo questa cosa straordinaria.

The Sea Change – Preview

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