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3 – Miura

miura_cover_miura_3piccolaCi vuole qualche ascolto per capire il terzo disco dei Miura. Solo in questo modo, con buona costanza, si riesce ad apprezzare davvero la cura che è stata riversata in questo album. La stessa band ammette che si tratta di una svolta musicale: il rude rock è lasciato ad arrugginire su qualche chitarra, gli anni passano e non si può continuare a buttare le note spinti dalle sole emozioni. L’esperienza è qualcosa che ti impone dei limiti, per superarne altri. Per un musicista, il passato non deve essere una gabbia, bensì un bagaglio ricchissimo di note ed effetti, suoni resi personali da rielaborare nel presente.
La capacità di mettersi in gioco è una dote da apprezzare in chi fa musica, soprattutto quando la carta d’identità segna che (chi più e chi meno) i 30 sono già stati passati. Poi non si può pretendere che tutti i brani siano la perfezione fatta canzone, perché cercare la strada giusta non è cosa facile. Rimane però che Io, Nella capsula del tempo e Normale siano due brani notevoli, con ritmi e sonorità rarefatte. La prima più introspettiva e psichedelica, la seconda squisitamente pop con tonalità retró, entrambi sono ottimi biglietti da visita per l’intero album. Malati sani e Nulla è inutile seguono l’immediatezza di un rock semplice mentre Andiamoci piano con le emozioni gioca con importanti sbalzi di tensione: l’ariosa melodia della strofa si scontra magnificamente con il potente ritornello, dimostrando anche una notevole capacità interpretativa del canto di Max Tordini. Underworld è un apprezzabile esperimento in cui il canto si sdoppia aggiungendo un tocco teatrale al brano. Non vado forte spinge sull’acceleratore del rock più cupo, ma poi si apre eccessivamente perdendo la sua identità sullo stesso campo da gioco in cui riesce invece a vincere Giuda. Il solista è il pezzo più corto del disco, godibilissimo e spensierato, molto in stile Timoria. Facilmente orecchiabile è anche Stimola, che non manca però di covare in grembo anche furenti e rabbiosi assoli che anticipano la lunga, conclusiva ed interamente strumentale Stalker.
3 è un album completo e vario, che forse non sarà ricordato nei decenni ma di certo è un chiaro esempio di  musica indipendente italiana di qualità.

Credits

Label: Prismopaco – 2009

Line-up: Diego Galeri (batteria) – Illorca (basso) – Killa (chitarra) – Max Tordini (voce)

Tracklist:

  1. Io, Nella Capsula Del Tempo
  2. Normale
  3. Malati Sani
  4. Andiamoci Piano Con Le Emozioni
  5. Underworld
  6. Nulla E’ Inutile
  7. Non Vado Forte
  8. Il Solista
  9. Giuda
  10. Stimola
  11. Stalker

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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