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Lucide confidenze discrete: Giuliano Dottori @ Goldoni (BR) 05/03/09

dottori_brindisi_02Nel paese reale, che urla di silenzi e cerca varchi in spazi più vasti perché non sa nascondersi nei pochi spazi che rimangono, evade l’eco discreta di Giuliano Dottori, figlio dell’underground milanese, voce che finisce col mancarti una volta ancorata agli scogli della tua spina dorsale. E le autostrade perdute amano ritornare sulle sue confidenze, proprio perché Lucida (il suo lavoro d’esordio) ha saputo a suo tempo attecchire bene sull’asfalto polveroso delle nostre ricerche, finendo col divenire indelebile come quel bagliore all’orizzonte. Giuliano, chitarrista completo (probabilmente conosciuto dai più come chitarrista degli Amor Fou di Alessandro Raina), autore sensibile e pulito, voce intensa ed emozionale, ha l’anima del folk singer e la verve asciutta del cantastorie elettrico, oltre che un’invidiabile, e mai scontata, attitudine pop. Ce lo conferma stasera nella location acusticamente onorevole del Goldoni di Brindisi, in questa proposta confidenziale e policromatica che porta in giro per l’Italia in formazione trio (oggi occasionalmente ridotto a duo in assenza del bassista) e come passerella introduttiva al secondo disco in imminente uscita e del quale regalerà durante la serata gustose anteprime.

Policromatica perché gli arrangiamenti proposti sono un continuo fluttuare tra suggestioni acustiche, ricami melodici, e misurate scorribande elettriche. L’apertura è affidata all’intensità bucolica e drakeiana di Lucida, in una veste asciutta, essenziale, immediata come la maggior parte delle riletture live dei suoi brani. Così è per il camerismo intimo di Ogni Giorno che si cosparge invece di dilatazioni e nervose impulsività noise, proprio a due passi dal post rock. Rallentamenti e arpeggiature aperte a contornare ballate melodiche invece ben definite a forma canzone lasciano intendere una deriva quasi slow-core nella scelta live, merito anche del prezioso apporto jazz-oriented di Mauro Sansone alla batteria (come nella bellissima Nel Cuore del Vulcano, dal sapore offuscato e dall’andamento quasi swing). Tra i brani del primo album il magnetismo intimo di Rancori e Segreti e l’emozionante chiusura chitarra e voce di Alibi, tra i momenti più alti della serata. Sei brani invece tra quelli estratti dal prossimo disco, brani che conservano la natura intensa e fragile delle composizioni di Lucida, intensa ma molto scorrevole, istintiva, presagio davvero di un buon disco.
dottori_brindisi_01Un Giuliano Dottori in ottima forma quello che abbiamo rincontrato al Goldoni, per nulla defilato e capace di stupire ed emozionare il pubblico presente con musica e parole ben dispensate. In quel paese reale di cui sopra, che crede e pretende che condividere tutto quel colore sia possibile, Giuliano Dottori c’è senza dubbio. Nei grandi spazi mediatici, dove spesso c’è troppo chiasso per innamorarsi di un prato in fiore da abbracciare e da stringere, è tra i nomi che purtroppo mancano ancora! Ma la mediocrità è un’arma che è del tutto assente da queste parti, tanto per usare i suoi stessi versi. Crediamo che stasera andare ad un suo concerto sia stato un atto d’amore, per dirla con Benigni e anche con Manuel Agnelli.

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