L’importante è la semplicità, nelle cose. Quante volte abbiamo ascoltato questa frase? In ambito musicale può voler dire tutto e niente. Mi è capitato di ascoltare dischi minimalisti che facevano male alle orecchie per la loro scarna bruttezza, dischi talmente barocchi da risultare fastidiosi, brani di una ricercatezza musicale che non lasciava niente e altri di soli due accordi che sembravano filastrocche infantili. Alla fine della fiera essere “semplici” è cosa ardua. Sottintende una maturità raggiunta che va analizzata dall’interno, sia nella composizione musicale che nella stesura della frase scritta. Una maturità come artista, ma forse questo è un parolone. Diciamo allora una maturità come Persona. I concetti, ciò che un artista sente il bisogno di dire, non è detto che debba esprimerli per forza alla Battiato, ma neanche che si debba sintetizzare tutto a una canzoncina di Vasco. L’equilibrio, fra frase e musica, fra rima e senso della frase, è difficile da trovare per caso. A me è capitato di trovare la semplicità della bellezza in Le scarpe più dell’anima di Mauro Mussoni. La prima traccia di questo bellissimo disco è Riflessi e da subito si mostra come una dichiarazione di intenti sullo spessore introspettivo dell’intero lavoro: “Mi guardo in faccia e non vedo faccia, solo specchio e nello specchio riflessi deboli”. Qualcosa che ti fa fermare un istante a pensare a te stesso, a quello che sei e a quello che appari. Così come ti fa pensare Sul retro dei ricordi con la sua delicatezza soffusa, quelle note di piano che accompagnano pensieri. Quelle piccole riflessioni che spesso non facciamo e, non facendole, ci dimentichiamo che spesso non è fondamentale fare tanto ma “solo un po’ di più”. Un lavoro che denota una sensibilità rara. Non sembra scritto per altri ma per se stessi. Ed è per questo che andrebbe ascoltato. Fra le note di Vivere mi basta c’è davvero tanto di quella ricerca che ognuno di noi fa nel suo piccolo, quel sapere che basta vivere per fare esperienze, siano esse belle o cattive. Un disco che non smette di sorprendere per la sua introspezione. Sinceramente addolorato e L’equazione dell’amore sono due delle cose più dolci che mi sia capitato di ascoltare. In alcuni passaggi ricorda molto il primissimo Samuele Bersani ma qui c’è meno ermetismo e più chiarezza. Gli arrangiamenti sono semplici e scarni, poco più che accompagnamenti, ma lasciano spazio a qualcosa di etereo, di indefinitamente leggero e profondo. Non ci sono lati bui in questo disco. Forse solo la consapevolezza che non è di facile reperibilità. La qual cosa mi fa sempre più convincere che la musica andrebbe valutata per ciò che è, un gioiello per chi sa apprezzarla. Tre gocce di pianto, Un passo indietro, La mela sono solo tre momenti stupendi di un disco che è quasi perfetto. Tutto si chiude con Novembre di foglie, malinconica e disarmante. Non è tanto la musica che incanta per pacatezza ma che forse in alcuni momenti risulta poco pregnante, come se lasciasse la sensazione che si poteva dare di più, quanto la leggerezza della frase scritta, la riflessione del senso nella parola cantata, quella voce graffiata e sussurrata, quell’intimità che dona l’ascolto di questo disco e che lo rende intenso e delicato allo stesso tempo. So che Mauro Mussoni non suona più in giro, che incide poche cose e via. Vorrei chiedergli perché ma posso immaginare. La delicatezza è dono di pochi, la capacità di ascoltare la propria anima, in questi giorni in cui non sei nessuno se non gridi, se non urli, è capacità dimenticata. L’anima l’abbiamo lasciata alle lezioni di catechismo, e grazie a Dio, ma non sarebbe male ritrovarla ogni tanto, magari capire dove si è nascosta la nostra. Magari potremmo ritrovarla, serenamente addormentata come un bambino sotto un ulivo, fra le note di una canzone di Le scarpe più delll’anima. Ma ormai, per noi che amiamo perderci in noi, sono giorni veloci. Troppo veloci.
Credits
Label: Autoprodotto 2009
Line-up: Mauro Mussoni (arrangiamenti, piano e tastiere, chitarra)
Tracklist:
- Riflessi
- Sul retro dei ricordi
- Vivere mi basta
- Sinceramente addolorato
- Inutilmente
- Luglio
- L’Equazione dell’amore
- Tre gocce di pianto
- Un passo dietro (un albero, un gatto, una chitarra, un neonato, un moribondo)
- La mela
- Novembre di foglie
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