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Sushi e Coca – Marta sui tubi

Ormai è chiaro a tutti: i Marta sui tubi sono uno di quei gruppi che fanno tanto bene alla musica in Italia. Non sono banali, sono freschi e piacciono a molti. Tra le loro note si possono riconoscere ispirazioni a tanti altri artisti e generi, ma mai una loro canzone sa di “già ascoltato”. Nati da un duo (chitarra, synth e voce), dopo l’aggiunta stabile al gruppo del batterista, ora il suono dei Marta sui tubi si colora con le note di piano, violino, archi e fiati. Mentre Paolo Pischedda è ufficialmente un nuovo membro della band (la sua tastiera accompagnerà tutto il tour del nuovo disco), l’incursione dell’ormai onnipresente Enrico Gabrielli (in studio) e della registrazione presso le Officine Meccaniche del “Re Mida” Mauro Pagani, hanno permesso che il “prodotto discografico” sia davvero affascinante e quasi perfetto. L’album Sushi e Coca pare voler ribadire quell’immagine che già si era anticipata nel dvd Nudi e Crudi. La carne ed il corpo in quanto insieme di muscoli, nervi e sangue che pulsano soltanto se sorretti da ossa e sospinti dall’animo. La genuinità come unica possibile strada per combattere il quotidiano, e se vogliamo, la morte.
Una folle Arco e sandali apre l’album in pieno stile Marta sui tubi. Voce e chitarra si rincorrono in un delirio di parole e riff per soli 47 secondi, lanciando così una canzone più organica che mette subito in chiaro il nuovo sound della band. Cinestetica appare immediatamente ricca, con l’importante presenza del piano che accompagna e sostiene le voci, in una continua ascesa verticale nei bridge e nel ritornello. Sulla stessa linea prosegue anche La spesa, che punta a fare della melodia una degna co-protagonista dell’inventiva, e Non lo sanno, che introduce anche voci e cori di bambini, andando a creare atmosfere surreali. Il cambio di registro non si fa attendere: Dio come sta? disorienta con i suoi continui cambi di ritmo dove chitarra, batteria e voce creano incastri e spigoli che vengono ammorbiditi dalla sinuosità del piano. Una splendida coda strumentale impreziosisce, facendolo uno tra i pezzi più affascinanti del disco. Lauto ritratto è una dolcissima ballata dove nuovamente il suono del piano innalza tutti gli altri strumenti e il canto. Gli archi arricchiscono ulteriormente il suono, riempiendo ogni spazio con grazia. La frenesia de L’unica cosa (brano inserito come singolo nel dvd Nudi e Crudi) offre l’unica vera sferzata esplosiva, che nel complesso, quasi stona. Una spirale di musica e canto in discesa libera, fino a giungere al facile ritornello. Magnifica complessità e decostruzione della canzone: Dominique (canzone di gelosia) è assolutamente il pezzo più folle ed articolato di tutto l’album. Introdotto dal canto di Carmelo, il brano assume ritmi tendenti al progressive con l’inserimento di fiati. Improvvisamente tutto muta: un divertentissimo charleston ci porta indietro nel tempo, prima di essere abbattuto da un ennesimo cambio che porta a finire il pezzo tra roboanti e sconvolgenti suoni, più vicini al grunge ed al metal che ai Marta sui tubi. La voce curata di Giovanni torna a deliziare nell’ascesa musicale di L’aria intorno preparando il campo alla pienissima Licantropo. La title-track dipinge l’ambiguità di Milano con un’analisi emozionale, rassegnata ma coinvolta, pur non spiccando per originalità di contenuti. “Milano con i vecchi dentro le ambulanza / e i bambini chiusi dentro le loro stanze. / Milano che si mette in posa / Milano è la mia, è la mia, è la mia, è la mia, è la mia… sposa!
L’album si chiude con la malinconica Pensieri a sonagli dove piano ed archi amplificano la struggente atmosfera creata dal testo.
Sushi e Coca è un opera completa che non manca di nulla. La nuova strada intrapresa dai Marta sui tubi non può che non essere apprezzata, perchè non riguarda l’inserimento di una tastiera per riempire buchi ad un suono già esausto di novità, bensì permette di sperimentare nuove sonorità prima irrealizzabili, dando un corpo sinuoso alle nuove canzoni. La prova sarà definitivamente superata nella dimensione live!

Credits

Label: Tamburi Usati – 2008

Line-up: Giovanni Gulino (voce e sinth) – Carmelo Pipitone (chitarra acustica e voce) – Ivan Paolini (batteria) – Paolo Pischedda (pianoforte e hammond, violino); con Lara Polli e gli “Angioletti” (coro in Non lo sanno)- Enrico Gabrielli (flauto traverso in Dominique, clarinetto basso e direzione archi in Lauto ritratto e Pensieri a sonagli) – Trio Cane (Stefano Roveda, Nicola Fadanelli e Ivo Brigadoi, archi in Pensieri a sonagli)

Tracklist:

  1. Arco e sandali
  2. Cinestetica
  3. La spesa
  4. Non lo sanno
  5. Dio come sta?
  6. Lauto ritratto
  7. L’unica cosa
  8. Dominique (canzone di gelosia)
  9. L’aria intorno
  10. Licantropo
  11. Sushi e coca
  12. Pensieri a sonagli

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