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Un grande nome, un giovane gruppo e un videoclip: intervista ai Farmer Sea

Torino è da sempre una grande fucina di talenti emergenti. Questo spesso complica un po’ le cose, rendendo la strada verso la visibilità e la possibilità di farsi ascoltare piuttosto tortuosa. Ai Farmer Sea invece, il viaggio ha offerto un’ottima opportunità per mostrare le loro capacità, grazie al fortunato incontro con Tommaso Cerasuolo, voce dei Perturbazione. Genio artistico indiscusso, Tommaso, con la collaborazione di Marco Fantozzi di Zenit Audiovisivi, stava organizzando un laboratorio di videoclip animato presso El Barrio, noto locale di Torino, e proprio i Farmer Sea vengono scelti per girare il video del loro primo singolo Teenage Love.

L’iscrizione al laboratorio era aperta a chiunque fosse interessato: un gruppo di circa venti ragazzi, a partire da fine gennaio, ha seguito per quattro incontri lezioni teoriche riguardo la tecnica di animazione della pixillation, utilizzata durante le riprese. Questa consiste nello scattare una serie di foto allo stesso soggetto e, avvicinandole, creare la sequenza video che interessa. Alle lezioni teoriche si sono affiancate simulazioni con set ricostruiti, così da rendere più chiara la spiegazione stessa. L’ultima parte del corso, è consistita nella realizzazione finale del video su uno storyboard già scritto da Tommaso: un duro lavoro di un lungo weekend di inizio marzo e diverse notti delle settimane successive. La qualità del videoclip ultimato non tradisce assolutamente l’inesperienza della troupe e del gruppo stesso. In attesa che il videoclip venga distribuito, LostHighways incuriosito incontra i Farmer Sea per un’intervista dall’atmosfera familiare.

Due ep alle spalle che hanno ottenuto ottime recensioni. Un disco in registrazione. Il video del primo singolo, Teenage Love, già girato sotto la firma di due grandi nomi come Tommaso Cerasuolo (Perturbazione) e Marco Fantozzi (Zenit Audiovisivi). Le cose iniziano a muoversi nella giusta direzione…
Si, è vero! Manca solo l’ultimo piccolo passo, un’etichetta che promuova tutto il lavoro fatto finora non soltanto da noi, ma da tutti quelli che in questi mesi hanno dato l’apporto fondamentale. Ci riferiamo non solo a Tommaso e Marco, ma anche a tutte le persone che hanno preso parte alla realizzazione pratica del videoclip, oppure lo stesso Maurizio, che ha prodotto il disco e con il quale si è instaurato un grandissimo rapporto. Stiamo lavorando per far sì che tutti questi sforzi non rimangano vani, portando avanti al meglio i contatti con alcune etichette che per il momento si sono mostrate interessate e valutando le loro proposte. Non abbiamo alcuna fretta, se non quella di far sentire/vedere a tutti il risultato di questo periodo intenso ma bellissimo. Nei prossimi mesi dunque, chi vivrà vedrà!

Tommaso, durante i concerti dei Perturbazione, non perde occasione di nominarvi, riempiendovi di complimenti. Questo lascia intuire un buon rapporto tra di voi. Come nasce l’incontro con Tommaso e l’idea di questa collaborazione?
Tommaso è un personaggione! E’ stata una grande gioia averlo conosciuto a livello soprattutto umano. Dovendo risalire alle origini, tutto è nato a El Barrio, il locale torinese con il quale noi Farmers collaboriamo anche nella programmazione di eventi, e dove si sarebbe svolto un laboratorio di videoclip curato dallo stesso Tommaso e da Marco Fantozzi di Zenit Audiovisivi. Loro cercavano un gruppo torinese emergente, con concrete possibilità di “uscire”, ma che magari al momento non avesse le possibilità economiche per realizzare un videoclip, così Mario e Stefi di El Barrio hanno proposto la nostra candidatura, e da lì è storia recente! La prima volta che ci siamo incontrati con Tomi e Marco è stato splendido, ci siamo resi conto di quanto fossero pieni di idee… vedere come delle persone poco prima estranee a noi potessero entrare nella canzone, nel testo, interpretarlo visivamente è stata una grande soddisfazione. Poi il rapporto con Tommaso si è instaurato definitivamente durante le riprese ai set, dove per forza di cose bisogna incontrarsi/scontrarsi con le personalità di ognuno… è stata una faticaccia (forse soprattutto per Tomi), ma il clima era familiare, sempre più giorno dopo giorno (più che altro notte dopo notte, vista l’ora delle riprese), finendo poi in svacco totale prendendosi sempre in giro l’uno con l’altro.

Ho visto il vostro video. La scena è dominata da post-it colorati in movimento mentre voi suonate. Il risultato è piuttosto psichedelico, quasi a riflettere il senso di incertezza che le parole del testo richiamano. Qual è il significato di questa scelta? Cosa rappresentano quei post-it?
Lo storyboard narra le vicende di questa relazione “tormentata”, simbolicamente rappresentata dall’esercito di post-it gialli “contro” quelli rosa. I post-it sono animati e quindi hanno un’entità separata, litigano tra loro, si mischiano, creano forme, esprimono del sentimento, una situazione affettiva, un legame forse non corrisposto, forse sì… chi lo sa?! Piccola chicca: durante la prima esposizione dello storyboard noi eravamo molto titubanti sull’apparire in video, vuoi un po’ per timidezza, vuoi per non ricalcare il solito schema del videoclip dove la band suona… e poi non ci reputiamo di certo una boyband, siamo anzi inscrivibili nella categoria “bellidentro”. In realtà, con il passare dei giorni di ripresa ci siamo resi conto che la tecnica adottata per la realizzazione dell’animazione ci faceva apparire più come degli oggetti che non come persone, dandoci una personalità “altra” rispetto a quella umana. Sembriamo più dentro un cartone animato, per dire… la cosa ci è ovviamente piaciuta.

Ascoltando i vostri pezzi, non si può non notare l’originalità della vostra proposta, specie se rapportata all’offerta del panorama musicale alternativo in Italia. Quali sono le vostre influenze? E cosa ascoltate in questo periodo?
Le nostre influenze sono molteplici, anche perchè ognuno di noi proviene da esperienze diverse e i gusti sono i più disparati. Tuttavia ci affidiamo ai paragoni che le riviste e webzines in questi anni ci hanno consegnato… nomi come Dinosaur Jr, dEUS, Broken Social Scene, Grandaddy, Yo La Tengo e Pavement… che poi sono effettivamente le cose che noi ascoltiamo! Da tutto ciò abbiamo avuto la fortuna di far scaturire un suono abbastanza particolare e che sicuramente crediamo “nostro”. Siamo degli schifosi pignoli ma di questo particolare ne andiamo fierissimi.

Vi esprimete artisticamente in lingua inglese e siete stati notati dalle riviste d’oltremanica. Quali sono i vostri progetti? Intendete approcciare anche quel tipo di realtà musicale?
L’estero ci fa un po’ paura per quanto è grande, ma bisogna ammettere che più volte ci abbiamo pensato. Noi speriamo che sarà l’etichetta ad aiutarci nell’impresa di affacciarci ad altri paesi. Oltretutto siamo lentissimi e cauti di indole, quindi faremmo volentieri un passo alla volta!

Colpisce la vostra semplicità. Dove la semplicità non ha nulla a che fare con la banalità. Questo, a mio parere, è un buon biglietto da visita con il pubblico. Come vi relazionate con chi vi si presenta a fine concerto?
E’ splendido quando la gente dopo un nostro concerto ci viene incontro per dei complimenti, per parlare di musica, di progetti… o anche solo per confrontarsi con altri ragazzi che suonano. Ultimamente sta succedendo davvero spesso, specie fuori dalla nostra città. Queste situazioni sono sintomi che quello che stiamo facendo non è poi così malaccio e ci è di grande stimolo. C’è anche da dire che siamo un po’ timidi, per questo quando qualcuno vuole avvicinarci siamo sempre un po’ imbarazzati, ma anche piacevolmente sorpresi, questo si! Una volta sola (a Roma) ci siamo assentati dal banchetto, per diversi motivi… beh, quando siamo tornati c’erano alcuni messaggi di persone che ci hanno aspettato invano! E’ stata una gran bella sensazione.

Nella vostra storia di gruppo potete vantare un gran numero di esibizioni live. Il 6 giugno prossimo sarete sul palco del MIAMI Festival a Milano. Una buona occasione per farsi ascoltare da un gran numero di persone. Come vivete quest’opportunità?
E’ una grande opportunità, una vetrina molto importante. Poi c’è un’atmosfera molto bella, immersa nel verde… suoneremo in una serata in cui figurano artisti che stimiamo veramente molto, come Paolo Benvegnù, per esempio… o gli Yuppie Flu, che molti indicano tra le nostre influenze.
Quindi che dire, vorremmo vedere tantissime persone in collinetta quella sera! Ci vediamo lì?!

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