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Graveyard – Graveyard

Di corsa su un autostrada dove l’asfalto si incendia. Via dalle mille Evil ways. Traghettati da riff seventy che non lasciano scampo, che cercano l’ipnosi ritmica di te uomo spento del nuovo millennio. Assoli al fulmicotone ti proiettano su prati di festival della pace. Ti cresceranno i capelli ed indosserai la tua pelle nuda per sentirti libero senza impalcature sociali inutili. Fumerai i fiori del male per inseguire la Thin line. Ti troverai a scoprire l’attitudine incredibile di questo quartetto svedese Graveyard che all’album d’esordio spiazza tutto e tutti. Meglio dei Wolfmother e dei White Stripes per il rispetto e attenta devozione per nulla emulatrice verso gruppi come i Cream, Blue Cheer e Whishbone Ash. C’è la storia dell’hard-rock miscelata al blues e la psichedelia. Ogni traccia di questo disco è energia che trabocca da una pinta di birra fresca. Sono riff che tolgono il fiato e restano scolpiti nei solchi della nostra memoria come quelli che si odono in Lost in Confusion. Le vedo già le donne dai capelli biondi e seni al vento che danzano intorno a quel fuoco della libertà perduta ascoltando Don’t take us for fools. Quelle chitarre venute dal passato affettano l’aria, bagnano di sale la pelle e il profumo della foresta non sarà più lontano. Brusche accelerazioni di quel cuore malato in nome di assoli da sballo ascoltando Submarine soul. Proprio in pezzi come Blue soul aleggia lo spirito dei Deep Purple più psichedelici che penetrano quel cervello stanco restituendogli quel paradiso mai perduto. Mentre i migliori Wishbone Ash affiorano nel più bel brano del disco: As The Years Pass By, The Hours Bend. C’è un perché per quest’involuzione dei tempi? Forse sì, il rock così lo si è smesso di suonare da un pezzo ed è scomparsa quella vis primordiale che scatenava masse contro stati, sistemi e idiozie dell’umanità benpensante. Grazie agli svedesi Graveyard che ci ricordano che ha ancora un senso suonare una chitarra elettrica e grazie alla Transbustans Records che aiuta questi brillanti progetti contro le regole del mercato discografico contemporaneo.

Credits

Label: Transubstans Records/Record Heaven – 2007

Line-up: Joakim (vocals, guitar ) – Rikard (drums) – Svala (guitar) – Axel (bass).

Tracklist:

  1. Evil Ways
  2. Thin Line
  3. Lost in Confusion
  4. Don’t Take Us For Fools
  5. Blue Soul
  6. Submarine Blues
  7. As the Years Pass By, the Hours Bend
  8. Right Is Wrong
  9. Satan’s Finest

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