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Ate Ate Ate – Putiferio

Ogni volta che bevo un po’ di più in compagnia di mademoiselle odio finiamo a letto e facciamo l’amore finchè non arriva il mattino. E’ doloroso mi graffia la gola”… dietro l’angolo, negli occhi della bestia mezzo caprone mezzo uomo leggo Give peace a cancer. Al comando ci sono topi nascosti e la soluzione sono i gatti: Aristocatastrophism. “Riesco a ricordare la paura mista al vomito quel carnevale umano…non voglio starmene qui alla faccia di tutti i vostri giochi preferisco starmene da solo” (Carnival corpse for servers). Il disco d’esordio Ate Ate Ate dei Putiferio è la colonna sonora di una barricata per difendere il vostro territorio interiore. Il cantato urlato e stridente, le chitarre taglienti, la batteria prorompente sono metal che si deforma in post-rock ai limiti del post-core e che si tramuta in post-metal di stampo atmospheric sludge (come nell’intensa seconda parte di Putiferio goes to war che continua in Hate ate 8). E’ un disco dai colori forti come quelli della copertina: il nero del metal e l’oro del post-rock. Tra Melvins, Neurosis e Zu. Proprio Luca Mai ha prestato il suo sax in Where have all the razors gone? Il batterista dei Putiferio suona con il Teatro degli orrori. Ascoltare questo disco significa vivere una catarsi: dal sentimento della guerra verso la violazione dell’integrità morale. E’ la soundtrack di una città sotto assedio. Indiavolato e riflessivo come un motore di aeroplano. Per chi ha il coraggio di combattere per i propri diritti. Per chi crede nella vita e nelle forti emozioni come anche l’odio. Non c’è nulla di male nel provare odio quando è giustificato. Non c’è nulla di male nell’ascoltare i Putiferio.

Credits

Label: RobotRradio Records – 2008

Line-up: Woolter (Chitarra) – Mirco (Chitarra) – Panda (Voce e effetti) – Giulio (Batteria).

Tracklist:

  1. Give peace a cancer
  2. Aristocatastrophism
  3. Carnival corpse for servers
  4. Putiferio goes to war
  5. Hate ate 8
  6. Headquarter delirium
  7. Where have all the razors gone
  8. Holes holes holes

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