Home / Editoriali / Sotto la luce scorre la tua pelle/Non tenerla nascosta: Cristina Donà disegna una Piccola Faccia

Sotto la luce scorre la tua pelle/Non tenerla nascosta: Cristina Donà disegna una Piccola Faccia

Saper tornare al punto di un inizio. Osservarlo. Accarezzarlo. Inventarlo, ancora e con colori nuovi, teneri, dolci, docili fino alle sfumature.
Voler posare gli occhi e le mani su una storia cominciata anni fa. Rileggerla. Riscriverla con inchiostro tirato da un tratto sottile, fragile fino alla tenerezza dei ricordi messi nell’angolo di un senso buono.
Cristina Donà torna indietro (anche) e stringe un nastro tra il presente ed il passato, abbracciandolo in acustico, sistemando le sue note e le sue parole nella calma e nella bellezza del controluce. Le canzoni depongono la veste più lussuosa e restano nude, nella sensualità della forma originaria… Come una donna che decide di abbandonare il gioco del riflesso per concedere un varco.

“Strofini le mani/Riscaldi i tuoi polsi magri”… Comincia da Piccola Faccia. Comincia da Tregua. La ri-scoperta delle movenze del vissuto comincia dal 1997. Prosegue fino alla rigenerazione de La quinta stagione.
Una delle voci più audaci, misteriose, intense, forti e al contempo delicate riversa la sua musica goccia a goccia in un album che arriverà il 28 marzo, come uno specchio di pioggia e asfalto.
Un album di stelle buone a riflettere i ricordi di nomi che hanno impreziosito una carriera che solo in pochi possono vantare: Manuel Agnelli, Robert Wyatt, Mauro Pagani, Morgan, Ani di Franco, Davey Ray Moor, Subsonica, Peter Walsh. Brani che evocano un mondo intero. Scelte che pizzicano il passato ma lo afferrano anche nella sua interezza. Nulla si perde. Rimane “perché niente è cambiato/anche se tutto è diverso”. Passi in equilibrio sul mistero di poter raccontare l’amore con la dignità di una sensibilità che sa mostrarsi, diretta e sicura… “L’autunno/si è fermato sui rami,/è immobile./Io imparerò ad arrivare/dove sei tu…/qualunque sia la distanza”.
Scandita da immagini che nascono dal centro di visioni, dal mistero di linee intuibili e sospese tra cuore e assenza, la scrittura della Donà fa nuovi salti nell’aria fino alla “magia della musica che nasce e sa stare in piedi da sola, con poco” (C. Donà).
Dopo il premio
Musica&Dischi come Miglior Album Italiano (La Quinta Stagione Capitol/EMI, 2007)… un ritorno come un dolce soffio di primavera.
Piccola Faccia (EMI) è un album, ma anche un universo di umori che virano verso l’essenzialità delle canzoni: i suoni di pochi strumenti e la poesia della voce. Dieci carezze: Piccola faccia, L’aridità dell’aria, Goccia, Salti nell’aria, Settembre, Mangialuomo, Stelle buone, Dove sei tu, Nel mio giardino, Universo; due cover ricamate con eleganza e classe: I’m in you di Peter Frampton e Sign your name di Terence Trent D’Arby.
Un viaggio nella forte delicatezza dell’acustico arricchito dal chitarrista Francesco Garolfi, da Stefano Carrara al pianoforte e da Giuliano Sangiorgi nella meravigliosa reintepretazione di Settembre.
Ancora una volta Peter Walsh alla produzione artistica, per una sintesi affascinante della vasta gamma di stili musicali che rendono unica l’ispirazione e la magia compositiva di Cristina Donà.
La sua passione per il disegno inventa la copertina ed il libretto: una galleria di piccole facce dal tratto onirico e dalle tinte delicatissime.
Il 28 Marzo saprà ricordare al cuore: “immagina le stelle,/scoprirai che/sorridono sempre./Immagina intensamente e vedrai/dove gli altri/pensano che non ci sia niente”.

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Un solo commento

  1. Sono molto impaziente di ascoltare queste tracce rielaborate..

    Sono molto legata ai brani che saranno contenuti in questo album, ho l’idea che sarà come rivivere le emozioni che ho vissuto guardandole in una nuova veste..

    Che curiosità!

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