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La seconda rivoluzione sessuale – Tre Allegri Ragazzi Morti

Quasi tre anni lontani dallo studio di registrazione, e si sente. A caratterizzare l’ultimo album dei Tre allegri ragazzi morti ci sono nuove sonorità e collaborazioni importanti come le presenze in studio di Giorgio Canali, Agostino Nascimbeni (Lombroso), Ru Catania (Africa Unite), Brian Ritchie (Violent Femmes), dei Zen Circus e la ormai quarta ragazza morta Marcella De Gregoriis. C’è aria nuova, insomma. Ossigeno che non si sostituisce a quello presente nei precedenti album del trio di Pordenone. Questa nuova brezza va a sommarsi ai marchi di fabbrica dei TARM, che in questo caso sono più precisamente “colpi di matita e china” sommati al rock’n’ roll!
L’album, che inizialmente doveva prendere il titolo dalla seconda traccia Allegria senza fine, si intitola La seconda rivoluzione sessuale. Le dodici tracce spaziano dalle classiche tematiche problematico-adolescienziali alla politica, alla società e al sesso. Quest’ultimo in particolare, come mai prima in un lavoro dei Tre Allegri Ragazzi Morti, diventa il muro di spina di tutta la costruzione dell’album trovando in ogni canzone il tema, trattato a volte con delicatezza, a volte con irruenza e sfrontatezza.
La traccia che apre l’album sembra dare il benvenuto all’ascoltatore, prendendolo quasi in giro. Come ti chiami? funge da zerbino, in cui è bene spazzarsi le scarpe e fare le presentazioni, prima di entrare in una casa irriverente e molto alternativa come quella di Toffolo & co.
Nel secondo pezzo i TARM si riconoscono nel ritmo incalzante e dal ritornello orecchiabile; stiamo ascoltando Allegria senza fine. “Provo a raccontare il nome che mi fa pensare a come il rock & roll comunque si può fare, dico bene, fare in questo mondo non c’è niente da imparare” è un vero e proprio manifesto della politica musicale del gruppo: “un ritmo a 180 bpm che muovi il culo e non pensi a niente”.
In In amore con tutti il trio ritrova una vena po(p)etica non nuova al loro suono e al loro incredibile modo di pensare: gli adolescenti visti come eroi del nuovo mondo, ma in cerca di esempi da imitare o scartare. “Belli, allegri ragazzi dell’apocalisse in piedi sul mondo che crolla e che forse finisce. / Mi guarda con gli occhi rotondi / l’adolescente cosciente, mi osserva per copiare le mosse / l’adolescente cosciente”.
Un’inaspettata sensualità esotica spiazza l’ascoltatore in L’impegno, dove i TARM stupiscono con alcuni sinuosi fiati e la splendida voce rap francese della cantante Flora Michal. Qui il gruppo fonde alla perfezione il proprio sound e il proprio messaggio con una musicalità affascinante mai esplorata prima dai TARM.
Una tra le cose più divertenti ed affascinanti di quest’album è sicuramente il continuo salto di tematiche e situazioni di canzone in canzone, e così la sesta traccia dell’album (Il mondo prima) diventa quasi un inno di orgoglio infantile: un canto quasi urlato narra la bellezza di alcune spensierate azioni in un crescendo di suono e gioia.
Con La sorella di mio fratello si torna alla serietà, annunciata da un clima più caldo. Una plastica chitarra salta sulle corde più grosse presenti sul manico, cantando i dubbi della protagonista che “dice spesso vorrei essere un uomo / vorrei essere libera di essere come sono” aggrappandosi nuovamente al tema principale dell’album.
Lorenzo piedi grandi è un pezzo per far ballare. Il ritmo è incalzante e deciso, come dovrebbe essere il passo di Lorenzo tra le asperità della vita. Curiosa la frase “Qui la vita segna, l’ho capito solo quando mi hai cavato un occhio / adesso vedo meglio” che pare molto simile alla citazione presente in Take the time dei Dream Theater in cui una voce in italiano, tagliata dal film Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, dice: “ora che sono cieco ci vedo di più”. Forse il trio friulano si è gemellato con i virtuosi americani?! Più probabilmente è, inconscia o volutissima che sia, una citazione al cinema italiano, tanto caro ai TARM.
Con altri fiati insieme alle chitarre ruvide e metalliche il gruppo omaggia un grande giornalista critico musicale in La sindrome di Bangs mentre nella spensierata La salamandra si torna ad entrare nei luoghi più bui nella mente della protagonista. La salamandra è una ragazza, l’adolescente tipo, che diventa donna, che vive, che sbaglia: con il cuore e con il corpo. Ed è proprio il corpo al centro della descrizione; è fondamentale, perchè con il corpo l’adolescente soffre e gioisce. “E piange sempre la sera / che è quasi una preghiera / piange con gli occhi e si bagna / la scambiano per una cagna / invece è una salamandra”.
La Poesia e la merce è un canto verso il cielo, verso le montagne, verso la natura, alla ricerca di allontanare le emozioni e i sentimenti dal consumismo che ci prepara agguati dietro ogni angolo: “sempre allegri bisogna stare / anche se si può solo comperare / la libertà non si compera / ma la possiamo cantare”.
La penultima traccia dell’album è una splendida sorpresa per i TARM: Ninnannapernina. Una dolcissima ninnananna che guarda lungo, nel tempo e nello spazio. La dimensione bambinesca accompagnata da suoni soffici si allontana con il crescere della bambina. La piccola diventa salamandra, spinta dalla batteria e dalla chitarra potente; le urla cambiano il suo corpo, pongono in lei problemi e domande. La sessualità, l’adolescenza, i sentimenti la ribaltano in un vorticoso girotondo. La piccola salamandra cresce, e non resta che consolarsi e godersi il fuggente presente: “ti guardo che dormi e mi basta”.
Una cover chiude l’album. Un pezzo degli Art Brut, riscritto in italiano, diventa Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll e la chitarra e il basso si infiammano a sostenere un pezzo ruvido ed ironico, come solo i TARM sanno fare.
Nuovi suoni e medesime emozioni con diverse sfumature: questo è il regalo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, che non perdono la via disegnandola passo passo con tratti e colori sempre migliori.

Credits

Label: La Tempesta – 2007

Line-up: Davide Toffolo, Enrico Molteni, Luca Masseroni. Hanno suonato nell’album anche: Ruggero Catania, Marcella De Gregoriis, Mattia Cominotto, Fabrizio Sferrazza, Luca Guercio, Enrico Berto, Giorgio Canali, Alessio Ghezzi, Agostino Nascimbeni, Enrico Sist, Manuele Fusaroli, Ana Maroto, Montserrat Roses, Brian Ritchie, Appino, Ufo, Karim QQRU, Flora Michal

Tracklist:

  1. Come ti chiami?
  2. Allegria senza fine
  3. Il mondo prima
  4. L’impegno
  5. Lorenzo piedi grandi
  6. In amore con tutti
  7. La sindrome di Bangs
  8. La sorella di mio fratello
  9. La salamandra
  10. La poesia e la merce
  11. Ninnanannapernina
  12. Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll

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4 commenti

  1. ottima recensione! il disco l’ho consumato… seppur siamo un pò sotto gli standard di ispirazione, il mondo dei TARM ha sempre un suo grande fascino…

  2. Emanuele ha il dono dell’analisi fitta.
    Adorabile.

  3. diciamo che amo assaporare i dettagli delle sfumature.

    Grazie

  4. Una recensione che ha ritmo e grande cultura musicale…la citazione dei DT è mitica! :-)

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