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Maahan – Alamaailman Vasarat

Proseguendo le nostre escursioni per strade perdute, verso altri suoni, verso lidi inesplorati o poco conosciuti, immersi come sempre in percorsi che vanno alla ricerca del suono inteso come pulsare primigenio dell’arte, ci siamo imbattuti in questo ensemble proveniente dalla freddissima Helsinki in Finlandia, dal nome praticamente impronunciabile Alamaailman Vasarat, che in italiano si traduce “Martelli dal sottosuolo”. Una band che, facendo proprio il concetto di contaminazione dei generi di ogni corrente progressiva che si rispetti, propone in questo suo terzo capitolo discografico, Maahan, una commistione di klezmer, ska, rock, folk nordico e avanguardia. Il risultato è un lavoro molto interessante che si distingue dai tanti progetti avantgarde che invadono il mercato con le loro velleità a volte disordinate e azzardate, che sembra avere come costante punto di riferimento Goran Bregovic e tutta la musica bandistica di radici balcaniche e di tutta l’area dell’Europa centro-orientale, ma senza gabbie di genere, introducendo questi elementi in contesti più propriamente rock, in cui è facile magari essere sorpresi da un violoncello distorto suonato a mo’ di chitarra a intervallare dolci fraseggi di piano (come succede in Huikeuden lieriö), quanto da repentini cambi di ritmo ed accelerazioni che strizzano l’occhio al metal (Rooman Ruumiit), o da continui scherzi e giravolte jazz. Determinante l’uso di ottoni ad accompagnare quel piglio meccanicamente aggressivo che i brani vanno assumendo, e anche di archi, come nell’intro della straziante marcia funebre di Eläimet Huutaa, dove la tristezza melodica condotta dalla tromba viene ad un certo punto sostituita da una danza ritmica dal sapore mediorientale che lascia il passo ad un incedere ska-balcanico via via più aggressivo per svilire in un finale completamente psichedelico fatto di dissonanze, rumori e cacofonie, che danno l’idea di casse armoniche scorticate dal legno di cui sono composte. Lumeen Nukkuneet ha l’aria di una danza russa dilatata e minacciosa, una lunga marcia di soldati nel freddo delle distese nordiche, dirette verso l’ignoto. E diretti anche noi verso lidi e mete poco nitide e definite, consigliamo questo disco a tutti gli amanti della musica bandistica, folkloristica e balcanica nello specifico, come in genere a tutti gli amanti del rock che guarda verso l’inesplorato, verso la contaminazione, a volte controcorrente ma sempre con grande coraggio e passione.

Credits

Label: Wolfgang Records – 2007

Line-up: Jarno Sarkula (saxes, clarinets) – Erno Haukkala (trombone, brass) – Miikka Huttunen (pump organ, keys) – Tuukka Helminen (cello) – Marko Manninen (cello) – Teemu Hänninen (drums, percussion)

Tracklist:

  1. Maahan
  2. Kyyhylly
  3. Helmi otsalla
  4. Luiden valossa, naapurin talossa
  5. Huikeuden lieriö
  6. Eläimet huutaa
  7. Lumeen nukkuneet
  8. Katkorapu
  9. Käärme toi ruton kaupunkiin
  10. Rooman ruumiit
  11. Elukka

Links:Sito Ufficiale,MySpace

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