Home / Recensioni / Album / Venus Doom – Him

Venus Doom – Him

Amore e morte. Un connubio che fin dalla notte dei tempi ha fatto scorrere fiumi di parole e di immagini. Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca fino ad arrivare a Rose e Jack che affondano sul Titanic, sono solo alcuni dei personaggi che ci ricordano quanto sia forte il legame tra i due elementi della vita, elementi da cui nessuno può fuggire. E nella musica? Per la musica ci ha pensato un gruppo partito dalla fredda Finlandia per portare fino a noi la loro musica, gli Him (acronimo che sta per His Infernal Majesty). Il gruppo è ormai sulle scene dal 1995, anno in cui il carismatico (e bellissimo, diciamolo pure!!!) cantante Ville Hermanni Valo (valo significa “luce” in finlandese) fonda la band. Sono loro stessi a definire il loro stile Love Metal, un misto di metal, goth, glam e pop. Venus Doom è il settimo lavoro in studio di Valo e soci, album che ha consacrato gli Him come band di punta per il pubblico rock di tutto il mondo.
Rispetto al precedente Dark Light (album prodotto soprattutto per cercare di sfondare anche sul mercato americano), Venus Doom si presenta un po’ come un ritorno al passato, ai suoni che hanno caratterizzato gli album d’esordio del gruppo finlandese.
Ville si accende una sigaretta e la chitarra di Linde ci dice chiaramente che siamo in ascolto della title trak, Venus Doom: un inizio elettrizzante che lascia spazio a note un po’ più morbide appena parte il cantato. Già dal primo pezzo si nota che in quest’album c’è un uso più massiccio della chitarra, sono presenti suoni più metal, anche se il gruppo finlandese non abbandona mai la sua vena pop. Anche la seconda traccia, Love In Cold Blood, segue questa tendenza: un alternarsi tra parti molto rock e altre più soft, il tutto condito dalla splendida voce che Valo usa con estrema maestria, passando da note quasi baritone e inquietanti a toni alti e angelici. Permane la presenza di ritornelli assimilabili al primo ascolto, ma i testi sono un po’ più maturi rispetto al passato, ricchi d’immagini poetiche. Permane comunque il continuo riferimento all’amore e alla morte, intesa come fine di qualcosa, non necessariamente della vita. Il tutto a sottolineare ulteriormente la tendenza dark che è ormai marchio di fabbrica del gruppo. Ne è un esempio il ritornello della terza traccia, Passion Killing Floor: “My heart’s a graveyard baby, / And to evil we make love / On our passion’s killing floor. / In my arms you wont sleep safely, / and of lust we are reborn / On our passion’s killing floor”. La quarta traccia, The Kiss Of Dawn (che è anche il singolo scelto per lanciare il disco), è dedicata ad uno dei migliori amici di Valo morto suicida durante il tour promozionale dell’album precedente. Ci ricorda che anche l’amicizia è una forma d’amore e la sua perdita può fare altrettanto male (“I’m reaching for your shadow / Drowning in the kiss of dawn / Touching the pain that you left me with / At the kiss of dawn”). Le note di un piano introducono Sleepwalking Past Hope, forse il pezzo più scuro dell’intero album, mentre Dead Lovers’ Lane e Bleed Well sono due esempi del tipico Him Sound. La voce di Valo, questa volta dolcissima e avvolgente, e le note di una chitarra acustica ci cullano per il minuto o poco più della dolcissima Song or Suicide. L’album si chiude con la bellissima ballad Cyanide Sun.
Stanco delle critiche da parte di un certo pubblico che non ha mai accettato di far salire gli Him sull’Olimpo del metal, accusandoli di essere troppo commerciali, è stato Valo stesso a dettare gli intenti di questo nuovo album: suoni un po’ più arrabbiati per mostrare a tutti chi siano davvero gli Him. E direi che questi intenti sono stati pienamente rispettati! Un album perfetto per chi conosce gli Him già da tempo ed era rimasto un po’ deluso da Dark Light, ma anche per chi si avvicina al loro mondo per la prima volta ed è pronto a farsi travolgere da una buona dose di ottimo rock!

Credits

Label: Warner Bros – 2007

Line-up: Ville Valo (voce) – Linde Lazer (chitarra) – Mige Amour (basso) – Gas Lipstick (batteria) – Emerson Burton (tastiera)

Tracklist:

  1. Venus Doom
  2. Love In Cold Blood
  3. Passion Killing Floor
  4. The Kiss Of Dawn
  5. Sleepwalking Past Hope
  6. Dead Lovers’ Lane
  7. Song Or Suicide
  8. Bleed Well
  9. Cyanide Sun

Links:Sito Ufficiale,MySpace

Ti potrebbe interessare...

MartaDelGrandi Selva

Selva – Marta Del Grandi

Affila le sue armi Marta Del Grandi, due anni dopo l’esordio Until We Fossilize, scommettendo sulla …

2 commenti

  1. Grazie Katia per le tue attente analisi e versatilità nelle scelte. Gli HIM sono quei gruppi erratamente bollati dalla critica e se fossero nati negli ottanta avrebbero sfondato senza esitazione.

  2. Se si imparasse ad ascoltare la musica con le orecchie e non con i preconcetti, forse le classifiche sarebbero un po’ diverse… Va beh… l’importante è che ci sia sempre gente come noi che si lascia scegliere dalla musica, qualsiasi essa sia :)

Leave a Reply